Come proteggerti da pignoramento e crisi bancaria in 3 mosse


21 marzo 2018

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Sì, lo avete letto. La notizia ha rimbalzato da tutte le parti. Dal 1 luglio l’Agenzia delle Entrate, per una multa non pagata, potrà pignorarci il conto corrente, o prelevare direttamente da esso la somma dovuta. Il tutto senza dover passare da un giudice.

La norma riguarda non solo le multe, ma anche debiti nei confronti dell’INPS, tasse e bolli auto. E’ Equitalia che confluisce nell’Agenzia delle Entrate, che diventa quindi anche agente della riscossione, e può metterci direttamente le mani in tasca.

Rassicurante, vero? Aggiungiamoci poi la norma sul bail-in attiva da gennaio 2016, che permette alle banche di evitare nuove crisi utilizzando le risorse private a propria disposizione, ossia creditori, azionisti e… correntisti (per ora solo privati e aziende con depositi superiori ai 100.000 euro).

A ciò si somma la situazione precaria in cui molti istituti versano da anni, sull’orlo del fallimento. E si aggiunge al fatto che tenere i soldi in banca non è mai stato così poco profittevole come ora. Sì, perché se negli anni ’80 (in alcuni casi) si potevano raggiungere tassi d’interesse annui che sfioravano il 20%, ora i tassi sono a zero, o addirittura negativi. Questo significa che invece che fruttarci, lasciare i soldi in banca o investirli in titoli di stato, può arrivare a costarci denaro.

Siamo arrivati all'assurdo in cui chiedere un mutuo potrebbe farci guadagnare interessi. E ancora più assurdo è che siano tantissimi i risparmiatori che, invece che far girare denaro o investirlo, continuano a tenerlo "al sicuro" in banca, anche se costa loro denaro. E' una situazione storica senza precedenti. Ma siamo certi che possiamo dormire sonni tranquilli, dando per scontato che domani saremo in grado di ritirare ciò che è nostro?

LE BANCHE PAZZE

E’ notizia recente: Banco Santander ha acquistato quella che un tempo era una delle banche spagnole più grandi, Banco Popular. Un’operazione normale, almeno finché non andiamo a vedere il prezzo per cui si è concluso l’affare.

Pensate una cifra. Ora riducetela, riducetela moltissimo. Banco Popular è stata venduta per 1 euro. L’intera banca al prezzo di un espresso.

Questo è successo perché Popular era incapace di pagare i propri debiti, aveva perso 3,5 miliardi di euro in un anno ed era sul punto di fallire.

Ora, chiediamoci perché una banca fallisce. Nel caso specifico, Popular aveva in passato raggiunto una liquidità del 2%. Questo vuol dire che il 2% dei risparmi dei propri correntisti rimaneva in cassa, e il 98% veniva scommesso in speculazioni rischiose e titoli tossici. Titoli che non sono spariti dopo l’acquisizione da parte di Santander, ma sono in gran parte stati solo trasferiti.

E chi è alla fine a pagare quando il meccanismo speculativo implode? Indovinato.

Questo non è un esempio isolato. Rimanendo a casa nostra ci sono le care Banca Etruria (con le sue fideiussioni fantasma, i mega bonus e il conseguente dissesto finanziario), Monte dei Paschi (in crisi perenne) e tante altre. Sono molte anche le banche che hanno addirittura bloccato i propri conti correnti, impedendone l’utilizzo ai legittimi proprietari. E’ recentemente capitato con Nemea Bank a Malta, e sta accadendo con Asset Banca a San Marino. E gli esempi sono tanti altri, in tutta Europa.

Come trovare la bussola in questo caos? Come al solito, crediamo che l'allarmismo sia sterile. E vogliamo darvi soluzioni pratiche e semplici per tutelare al meglio i vostri risparmi.

3 MOSSE PER DIFENDERE IL TUO CONTO

1) Strategia dei 3 conti correnti. Se è rischioso avere un conto, è molto meno rischioso averne 3. Inseriamo questa tecnica alla base dello Yoga Finanziario, ed è fondamentale per gestire in modo automatico le nostre finanze. I 3 conti hanno ruoli diversi: il primo è destinato ai ricavi e le spese correnti, il secondo agli investimenti (che sono anche investimenti in noi stessi e in formazione) e il terzo serve a goderci la vita e fare del bene. Averne 3 ci permetterà di non sottostimare nessuna di queste aree finanziarie e spirituali, e di diversificare il rischio in caso di fallimento della nostra banca. Non si tratta di evadere o nascondere i conti, non vi stiamo consigliando di omettere di dichiararli. E no, non costa nulla, basta scegliere le banche online.

2) Scegli le banche giuste. Non partire dal presupposto che una banca sia sana. In molti hanno pagato e continuano a pagare cara questa leggerezza. Esamina la sua solidità. Mettici dentro il naso, per cercare di evitare brutte sorprese. La buona notizia è che non serve una laurea in finanzia, qua trovi una bella lista delle banche più solide e di quelle maggiormente a rischio. Puoi controllare subito come è messa la tua.

3) Apri un conto all’estero. Uno dei 3 conti, aprilo all’estero. Ancora, non è un fatto di evasione fiscale, ma di tutela da eventuali riscossioni automatiche dell’Agenzia delle Entrate. Anche qui il costo è nullo, o irrisorio, basta scegliere le banche online. Con l’ulteriore beneficio di non doverti recare allo sportello bancario ogni volta, ma di gestire tutte le tue finanze da una app, comodamente seduto sul divano.

Sia che tu abbia ereditato una cospicua somma dallo zio, o messo da parte i tuoi risparmi in anni di lavoro, la responsabilità delle tue finanze ricade su di te, e te soltanto. Insomma: puoi delegarne la gestione, ma in caso di guai, sarai tu a rimetterci. Quante volte abbiamo visto al telegiornale storie di risparmiatori che hanno perso tutto affidandosi a un consulente finanziario che offriva prodotti estremamente rischiosi, spacciati per investimenti sicuri? Quante persone si sono già trovate con il conto corrente bloccato o pignorato, potendo ritirare solo qualche centinaio di euro al giorno, e con lo spauracchio del fallimento imminente della banca?

Crediamo che valga la regola del “prevenire è meglio che curare”. Essere un Money Surfer è anche questo. Non farsi travolgere dalle onde inaspettate, ma surfarle col sorriso. 

Alla prossima onda.

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