Inizio anno 2016 è stato il peggior inizio anno nella storia dei mercati finanziari. Un record in negativo, che non promette niente di buono. Il primo di dicembre del 2015 ho scritto un articolo che prevedeva questo crollo, nonostante tutti gli analisti in quel periodo gridassero al consueto “rialzo dei mercati natalizio”.
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Come sa il lettore abitudinario, negli ultimi 6 anni non abbiamo mai lanciato un allarme sui mercati globali, ci siamo esposti solo in questa occasione perché c’erano tanti segnali, macroeconomici e tecnici, che andavano tutti nella stessa direzione. A differenza dei giornalisti il nostro mestiere non è fare notizie, ma formare persone nel campo degli investimenti e nel business. Sia nel trading che nel business il timing è molto importante se non si vuole finire a gambe all’aria dicendo comunque “Alla fine avrei avuto ragione”.
Da quando è uscito l’articolo il maggior indice del mondo (cartina tornasole dell’andamento della finanza globale), l’sp500, è sceso del 12%, -8% da inizio anno, così come l’indice italiano FTSE MIB. Ma sappiamo che l’SP500 misura solo le 500 più grandi aziende americane. Se vogliamo comprendere meglio la situazione del mercato americano (e quindi mondiale) possiamo osservare l’indice RUSSELL2000, che comprende 2.000 “piccole” imprese americane. Il Russell2000 è sceso da inizio anno del 10% e ha già violato l’ultimo minimo, quello del 2014, ovvero il primo vero minimo decrescente dal 2009. Questo, tecnicamente, inaugura ufficialmente un trend ribassista.
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Spostandoci verso le borse orientali, vediamo come il Nikkei225 (indice giapponese) sia sceso del 18% dalla pubblicazione dell'articolo e da inizio anno più del 13%. Lo Shanghai Composite Index ha perso quasi il 16% da inizio anno e più del 20% dalla data del nostro articolo, ma, cosa ancora più impressionante, dal picco di giugno ha perso più del 40%!
In Sud America, invece, l'indice argetino Merval ha perso quasi il 13% da inizio anno e quello brasiliano Ibovespa il 12%.
L'unica borsa che ha opposto una certa resistenza a questo trend negativo è quella di Budapest (Budapest Stock Exchange Index), scesa solo del 4% da inizio anno.
Qui di seguito i risultati del 4° trimestre del 2015 che confermano come gli Stati Uniti stiano vivendo una recessione di guadagni
(Tr.: Come ci mostrano i guadagni del 4° trimestre questa settimana, le società dell'S&P500 stanno vivendo un declino dei profitti per il terzo trimestre consecutivo, confermando che il tessuto aziendale americano si trovo in pieno trend ribassista.)
Per l'esattezza secondo Bloomberg, i profitti potrebbero essere scesi del 7,2% nel 4 ° trimestre, mentre i ricavi dovrebbero scendere del 3,1% Questo rappresenterebbe la peggiore stagione degli utili dal 3° trimestre 2009 e il terzo mese consecutivo al ribasso.
Mercati che crollano significa fondi d’investimento che vanno male. I tuoi risparmi decrescono di valore ed anche i risparmi in porti sicuri come Titoli di Stato rendono poco e non sono sicuri come ci dicono di essere.
In centinaia dopo l’articolo di Dicembre ci avete chiesto dove investire con questo crollo dei mercati. Abbiamo creato un piccolo report di 40 Pagine, cercando di fornirti una visione d’insieme su diversi asset e mercati, con consigli e strategie per preservare e far crescere il tuo capitale nel 2016-2017.
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Enrico Garzotto
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