Fino agli anni 90 cercare lavoro era appannaggio dei ventenni. Finite le superiori o, auspicabilmente, l’università, veniva il momento di confrontarsi con il grande blob del “mondo del lavoro”. Qualche anno di “gavetta”, qualche stage, un paio di viaggi all’estero, per i più abbienti un master e poi… seduti alla stessa scrivania fino alla pensione.
Questo iter, ovviamente, non è universale, ma è il modello di vita professionale che imperversava fino a trent’anni fa.
La cattiva notizia è che questo modello è ancora oggi radicato nelle nostre menti, anche se non corrisponde più alla vita reale.
La buona notizia è che siamo qui apposta per sostituirlo con un ideale nuovo fiammante, realistico e – ammettiamolo – molto più avvincente.
Se hai 40 anni, o anche qualcuno in più, e vuoi reinventarti a livello professionale probabilmente te la stai facendo sotto. È perfettamente normale (a causa di quel modello radicato nella testa, di cui sopra).
Ma noi Money Surfers abbiamo una soluzione per questo. Il primo passo è comprendere a livello profondo che viviamo in un’epoca in cui il posto fisso è finito! Out, Kaputt, game over… è chiaro?!
Posto fisso, RIP.
Inutile piangere sul posto fisso finito, bisogna prendere atto della situazione, accettare questa evidenza sociale. Le attività professionali cambiano sempre più velocemente perché il mondo cambia velocemente. Le aziende oggi hanno un ciclo di vita molto più breve, l'economia in generale è diventata più frenetica. È normale che il posto fisso sia anacronistico, nell’organismo sociale è perfino sano che questo accada.
Morbido, come le skills che contano
Le esigenze del mondo economico sono cambiate, le modalità di comunicazione sono cambiate, ed è cambiata la velocità con cui avvengono gli avvenimenti, spinta e accelerata dall'automazione. Lo vediamo nei telegiornali e nei media: l'automazione incalza e “ruba” il posto di lavoro a chi svolgeva quella determinata azione, quella specifica task.
Ma al contrario di quello che è il pensiero dominante, noi crediamo che questa sia una figata. Sai perché?
Perché i robot, non solo quelli umanoidi, ma anche le applicazioni e i software, spazzeranno via centinaia di migliaia di posti di lavoro, nel nostro Paese e in tutta Europa, ma ne creeranno ancora di più.
Hai capito bene.
I robot creeranno molti nuovi posti di lavoro, che saranno profondamente diversi da quelli precedenti.
Cosa c’entra questo con la tua ricerca di lavoro over fourty? Te lo spieghiamo subito: questa nuova tendenza di rinnovamento ti fa capire dove investire al meglio, come persona e come formazione.
Quali sono, infatti, i lavori che i robot si prenderanno? Sono quelli automatizzabili, le professioni molto tecniche. Non a caso l'esigenza delle aziende nel verificare le competenze dei lavoratori sta cambiando: oggi le skills, ovvero le capacità, più importanti non sono quelle hard (saper fare un lavoro manuale, per esempio), bensì quelle soft, quelle morbide, ovvero le capacità legate all'umanità della persona.
Non lo diciamo noi. Lo dice il World Economic Forum, che ogni anno fa una classifica delle 10 abilità più richieste nel mondo del lavoro. Una delle nostre top ten preferite! Vedere come capacità quali intelligenza emotiva e creatività scalino sempre più questo ranking, mentre le abilità più tecniche (legate, per esempio, alla negoziazione, alle capacità manageriali e informatiche) precipitino, è illuminante.
Il Life Design trasforma (tutte) le tue esperienze nel tuo capitale
Adesso ti starai chiedendo: “Come faccio a migliorare le mie soft skills per trovare lavoro più facilmente?”.
Il segreto è trovare la tua vocazione, cioè portare alla luce quel filo dorato che unisce le tue passioni, i tuoi talenti e le tue competenze che servono agli altri. E che gli altri sono disposti a pagare.
La vocazione è il tuo Sacro Graal personale. Ciò che nessun robot potrà mai rubarti. Una volta che l’avrai trovata, sarai imbattibile dal punto di vista delle soft skills. A quel punto, saranno le aziende a trovare te, non servirà più che tu cerchi loro.
E come si fa a trovare la tua vocazione?
Noi lo facciamo grazie a una disciplina che si chiama Life Design, praticata dai manager delle più grandi aziende della Silicon Valley.
Farebbe molto figo dire che il Life Design lo abbiamo inventato noi, ma non è così. È stato creato all'interno della Stanford University, dal rettore e dal vicerettore della cattedra di Design, il corso più seguito della seconda università più importante del mondo (dopo il MIT di Boston).
Ti diamo un’altra buona notizia. La vita che hai vissuto fino a oggi è il capitale su cui baserai i tuoi investimenti futuri. Tradotto: più esperienza hai fatto, meglio è. Anche quei lavori che consideri completamente inutili sono preziosi per il tuo Life Design.
Hai presente quel part-time serale che hai fatto mentre studiavi? Quella sostituzione per maternità? Quel contrattino a progetto che è finito in nulla?
Bene, grazie al Life Design ribaltiamo la frittata, vediamo l'altra faccia della medaglia e scopriamo come anche quelle esperienze sono capitale proficuo, se direzionato nella maniera giusta.
L’obiettivo è dentro di te
In parole povere (che però ti fanno diventare ricco) fare Life Design è l'opposto di ciò che sostengono molti motivatori: il Life Design non crea un obiettivo da inseguire, ma ti fa scoprire che dentro di te c'è un obiettivo che hai già raggiunto... la tua vocazione, appunto. Quella risorsa inestimabile che non teme svalutazioni, ma che va 'disvelata'.
Dobbiamo diventare consapevoli della nostra unicità.
E per farlo, è ovvio, dobbiamo aver vissuto.
Il Life Design ha anche altri vantaggi collaterali altamente impattanti sulla tua vita. Per esempio, ti fa riscoprire quali sono i tuoi veri valori.
Nel 2020 le aziende che guadagnano di più sono quelle che basano la loro cultura aziendale sui valori. È ovvio che queste stesse aziende stiano cercando persone che non solo abbiano le soft skills giuste, ma che coltivino anche i valori aziendali con coerenza.
Un incontro di valori è indispensabile per trovare il lavoro giusto, quello che ti gratifica a tutti i livelli. Lo sperimentiamo ogni giorno, l'abbiamo letto nei libri, lo vediamo nelle grandi aziende. Per essere scelti bisogna parlare la stessa lingua, avere gli stessi ideali. Cavalcare la stessa onda.
Fai i compiti
“Quindi?” Ti starai chiedendo. “Come funziona il Life Design?”
Troverai dei video nel nostro canale dedicato verticalmente a questo argomento. Ma devi sapere fin da ora che il Life Design funziona attraverso una serie di esercizi pratici che vanno svolti, e non da soli. Esercizi in cui ti racconterai ad altre persone, dove analizzerai la tua vita attuale, i tuoi punti di forza e i tuoi punti di debolezza. Gradualmente, attraverso questi esercizi che ti fanno agire sempre meno con il cervello, e sempre di più in maniera intuitiva, le tue ipotesi di vocazione si materializzeranno direttamente dall'anima.
Il primo esercizio pratico, per quanto paradossale possa sembrarti è: non cercare lavoro.
Non aggiornare il tuo c.v. Curriculum vitae è un eufemismo per curriculum mortis. Cambia il tuo paradigma.
I lavori più importanti che saranno in grado di realizzare nella tua vita lo yoga finanziario, ovvero l'unione fra ricchezza interiore e ricchezza esteriore, sono quelli che otterrai attraverso la prototipazione della tua vocazione.
Vocazione fa rima con prototipazione
Dopo aver trovato la tua vocazione grazie al Life Design verrà il momento di prototiparla.
Facciamo un esempio facile facile.
Con il Life Design è emerso che la tua vocazione è fare lo scrittore di romanzi. Ebbene, è giunto il momento di mentire spudoratamente e inventarti un blog o un canale YouTube in cui hai il progetto di intervistare i migliori scrittori di romanzi contemporanei italiani.
Ora lanciati. Fai leva sul loro ego (che è di sicuro ingombrante, se sono scrittori) e proponi un incontro. Scrivi loro una mail, vai alle loro presentazioni e braccali: “Voglio intervistarti per il mio canale dedicato ai più grandi scrittori d'Italia e del mondo”. In questo modo cerca di capire cosa significa vivere una vita da scrittore, prima di buttartici dentro a capofitto.
Conoscere qualcuno che fa una cosa uguale o molto simile a quella che pensi sia la tua vocazione vale per ogni ambito.
Un altro esercizio pratico da fare, anche se i sindacati ora si scateneranno contro di noi, è lavorare gratuitamente (per un tempo limitato!) per un'azienda di cui condividi vocazione e valori.
Proponiti in maniera autorevole, però. E autentica. Non puoi presentarti dicendo: “Vi posso dare una mano in qualunque attività”. Porta il tuo bagaglio personale. Parla così: “Ho un'idea che voglio implementare nel vostro business. Con la mia esperienza in questo campo posso arricchirvi con questo know-how. Lo faccio gratis”.
Per essere credibile devi studiare (bene, molto, molto, molto bene) il compito che svolge quell’azienda, la sua struttura, la sua organizzazione interna.
Un altro modo per prototipare un tuo potenziale cambiamento di vita è lavorare in maniera indipendente. Hai acquisito del know-how e vuoi diventare imprenditore. Ottimo, gli startupper non sono tutti ventunenni come Zuckerberg. Fioccano le statistiche che l'età migliore per iniziare una nuova attività imprenditoriale è dopo i 40 anni.
Ci sono un sacco di modi per prototipare un business investendo 0 euro.
Prendi per esempio il famoso scrittore di libri di self-help Tim Ferriss, che ha scritto Four Hours Week, “4 ore alla settimana”: quando doveva decidere il titolo del suo libro, che non aveva ancora scritto, ha attivato una campagna di digital marketing per testare il titolo più figo. Quello più votato dai follower è diventato il titolo ufficiale del libro.
Puoi mettere in pratica questo modello per molte idee di business, cercando di trovare i tuoi clienti prima di avere un’attività vera e propria. Con l’unico rischio di avere investito un po’ di tempo.
Sei nell'età più importante e più efficace per poter fare un remake della tua vita… Azione!
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