I 9 passaggi per prendere decisioni davvero efficaci


14 maggio 2020

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Il modo migliore per prendere una decisione efficace è avere un metodo. Se mettiamo in atto un metodo preciso, la parte decisionale, che verrà alla fine del processo, sarà semplice e fluida. 

Avere un metodo non significa che non possiamo beneficiare di intuizioni o di ispirazioni divine, anzi… Un metodo ci aiuta a invocarle al momento giusto ☺ 
 
Vediamo come.

1) Assicurati di essere mentalmente lucido. 

Non stiamo scherzando: assicurarsi di avere lucidità mentale è la conditio sine qua non per prendere buone decisioni. 
 
Come si fa a essere mentalmente lucidi? 
Bisogna dormire. 
 
Jeff Bezos (presidente e amministratore delegato di Amazon) dichiara di non prendere mai decisioni dopo le 5 del pomeriggio. 
In azienda si fanno spesso riunioni anche fino alle 8 di sera, ma dopo le 5 si è troppo stanchi per valutare lucidamente questioni importanti. 
Quando dobbiamo prendere una decisione chiudiamo gli occhi e analizziamo il nostro stato interiore: siamo tranquilli o agitati? Se ci sentiamo emotivamente o fisicamente provati, rimandiamo la decisione al giorno successivo.
 
Se invece dobbiamo per forza prendere una decisione in quel momento, chiudiamo gli occhi 5 minuti e concentriamoci sul respiro: osserviamolo scendere nella pancia e uscire dalle narici, cerchiamo di rilassarci. 
Solo dopo questo momento di quiete prendiamo la nostra decisione.

2) Osserva la situazione da lontano. 

Cerchiamo di guardare il problema da un punto di vista oggettivo, trasformandoci da attori in registi. Spesso affrontare decisioni comporta fronteggiare delle paure: mantenere un atteggiamento il più possibile neutro ci aiuterà a superarle. 
 
Federico Fellini, quando doveva prendere decisioni importanti, si allontanava dal set per osservare la situazione da lontano: questo spazio di distacco e prospettiva lo aiutava a fare scelte migliori. 
Questo accade anche in natura: nell’organizzazione sociale dei lupi la posizione del capobranco è in fondo, a qualche metro di distanza dal resto del branco, per poter osservare la situazione in modo più ampio. 
 
Ci sono varie modalità per distaccarci dalle situazioni: prima di tutto, possiamo allontanarci fisicamente. Noi, per esempio, quando facciamo riunioni strategiche, ci incontriamo lontano dai luoghi consueti. 
Se non possiamo allontanarci realmente, proviamo a fingere di essere persone esterne alla situazione: cosa vediamo da lontano? C’è qualcosa che stiamo imparando da questo problema? Se cambiamo la nostra prospettiva, non vedremo più solo un problema, ma anche una fonte di sapere. 
Un altro metodo per essere distaccati può essere quello di cercare di immedesimarci in una persona che stimiamo molto, con cui condividiamo valori profondi. Proviamo ad assumere fisicamente i suoi atteggiamenti e la sua postura e facciamo finta che a prendere la decisione sia lei. 

3) Chiarisci i tuoi obiettivi.

Per prendere la decisione giusta, poniamoci le seguenti domande.
Quale obiettivo voglio raggiungere? 
Il problema che ho individuato che obiettivo comporta? 
 
Siamo sicuri che l’obiettivo sia importante per noi, che sia prioritario e coerente con la nostra vita? 
Una volta chiarito questo, andiamo ad analizzare il problema più in profondità.

4) Cerca il problema radice. 

Spesso i problemi sono sintomi di qualcosa di molto più profondo, come la febbre. In questo step bisogna analizzare la situazione e prendersi del tempo. È un lavoro di indagine e disvelamento. Qual è il problema profondo che sta alla base della situazione? Quali invece sono le conseguenze di quel problema?  
Impegniamoci a capire l’origine vera del problema e agiamo su quella.

5) Accetta i tuoi limiti.

Alleniamoci al pessimismo cosmico e poniamoci la domanda seguente.
Se non risolvessimo il problema, quale sarebbe la cosa peggiore che potrebbe accadere? 
Questo non significa che non dobbiamo impegnarci a migliorare la situazione, ma è bene renderci conto delle conseguenze oggettive. 
Non è detto che tutti i problemi siano urgenti. Idealmente sarebbe bello risolvere sempre ogni magagna, ma l’essere umano non è votato alla perfezione e all’eccellenza: a volte è indispensabile essere coscienti di cosa deve davvero essere risolto e di cosa, invece, ha un’importanza secondaria. 

6) Disegna la soluzione del problema. 

Prima di iniziare a ipotizzare delle soluzioni, facciamo un passo indietro e poniamoci la seguente domanda: 
Sono la persona adatta a risolvere questo problema o è meglio che io chieda aiuto?
In un’azienda appena nata all’inizio dell’organigramma ci saremo noi dappertutto però nel tempo, gradualmente, trovare persone a cui delegare sarà di cruciale importanza.

7) Scegli soluzioni misurabili.

Creiamo delle metriche per valutare se la soluzione è adeguata. Soprattutto se la decisione è nevralgica. 
Forse vi starete chiedendo: “come faccio a misurare la soluzione… prima di averla trovata?” 
In realtà la situazione va considerata da un punto di vista opposto: ovvero la soluzione che scegliamo potrebbe essere determinata dal fatto che saremo in grado di determinarne i risultati in modo preciso.

8) Attiva la risoluzione (o la non risoluzione) del problema. 

Arrivati a questo step saremo sollevati nello scoprire che la soluzione del problema sarà quasi banale. A questo punto prendere una decisione sarà semplice (e anche accettare, eventualmente, il fatto che non dobbiamo prendere nessuna decisione). 

9) Verifica la soluzione. 

Come sono andate le cose? Potremmo ritrovarci davanti allo stesso problema in futuro e, se avremo tenuti monitorati gli esiti della decisione presa in questo contesto potremo trovare una strategia valida anche in futuro.
 
Il consiglio in più
 
Lo strumento trasversale a tutti i nove suddetti passi, nonché principale sia nel mondo degli investimenti sia nel mondo del business è la meditazione. Se c’è qualcosa di irrisolto internamente non potremo essere in grado di prendere decisioni efficaci. 
In meditazione costante le connessioni cerebrali diventano più ordinate. Quindi fare della meditazione uno stile di vita è cruciale se vogliamo fare un salto quantico nella nostra performance finanziaria. E gli “effetti collaterali” della meditazione saranno più vasti di quanto immaginiamo…
 
Alla prossima onda,
D + E 

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