Per fare i soldi ed essere felice ti devi dedicare a una sola attività: il dolce far niente.
Ti piacerebbe fosse vero, di’ la verità.
Ed è proprio così. Il cazzeggio produttivo non è una leggenda.
Ma attenzione, il dolce far niente così com’è, da solo non basta.
OK, se adesso ti abbiamo mandato in confusione e ti gira un po’ la testa, sdraiati sul lettino, assicurati di aver spalmato per bene la crema solare e di avere una bella bibita fresca a portata di mano. E leggi qui.
Altro che dolce far niente, ti stanno trasformando in un robot.
Se mastichi un minimo il linguaggio dell’economia avrai sicuramente sentito parlare di ROI, l’acronimo inglese per Return On Investment, il ritorno che abbiamo ogni volta che investiamo in qualcosa. In pratica è la misura di quanto guadagnamo per una determinata attività.
Ma cosa c’entra il ROI con il dolce far niente?
Il mondo si divide tendenzialmente di due categorie di persone.
- Quelli che NON sanno cos’è il ROI e non lo utilizzano per misurare le azioni della loro vita;
- Quelli che lo sanno fin troppo bene, e subordinano ogni loro azione al possibile guadagno che ne deriva.
Entrambe queste categorie di persone hanno un problema.
I primi hanno un drammatico problema di produttività: si fanno tendenzialmente il mazzo, ma hanno la sensazione che non basti mai. Specie quando è ora di fare i conti a fine mese. Altro che dolce far niente.
I secondi, invece, sono delle macchine da guerra, ma l’ossessione verso il ritorno di ogni loro singola azione li rende aridi, depressi, ansiosi e fondamentalmente soli.
La società moderna tende a coltivare persone ossessionate dal ROI e a tagliare fuori dal mondo del lavoro chi non se ne occupa mai.
E se tutta la tua vita è impostata sul calcolo del possibile guadagno di ogni tuo singolo atto e sull’eliminazione di ogni momento improduttivo della giornata, non sei diverso da una macchina che funziona con la tecnologia di apprendimento automatico.
In pratica, ti stanno trasformando in un robot.
E non ti dicono che in realtà non tutto è misurabile, almeno non secondo i canoni che pensi tu.
.La nostra esistenza è ridotta a un valore binario in cui i rendimenti incrementali indicano se hai successo e qualsiasi altra cosa è un fallimento, una perdita di tempo.
Ma allora qual è il ritorno sugli investimenti di una madre che sceglie di restare a casa per crescere suo figlio? Qual è il ROI delle persone che si occupano dei parchi e dei giardini? Qual è il tuo ritorno d’investimento proprio ora, mentre leggi questo post svaccato su una sdraio nel pieno del tuo dolce far niente? E il ROI di un’opera d’arte? E che ritorno ha apparire meno insignificante di altri agli occhi di un cliente bombardato da più stimoli e messaggi pubblicitari di quanti possa sopportare?
Il problema di fondo è che il ROI viene considerato un fine, quando in realtà il ROI è un mezzo.
“Dolce far niente” non significa che non stai producendo nulla.
Ciò che non è misurabile nel breve termine lo sarà sicuramente nel lungo termine.
E calcolare cosa ci viene in tasca per ogni cosa chiude le possibilità al mistero, non ci fa vedere l’infinita saggezza dell’universo.
È scritto anche nella Bhagavadgītā, uno dei testi più sacri dell’induismo.
karmaṇy evādhikāras te mā phaleṣu kadācana
mā karma-phala-hetur bhūr mā te sańgo ‘stv akarmaṇi
— Bhagavad Gita 2:47
Che tradotto significa all’incirca: “L’azione fine a sé stessa non ti dà mai il pieno accesso a tutti i suoi frutti. Non lasciare che i frutti di quell’azione siano l’unico tuo fine; né che ci sia in te alcun attaccamento alla non-azione”.
In pratica, la Bhagavadgītā insegna che non dobbiamo essere motivati solo dal risultato. Il che non vuol dire che non dobbiamo perseguire un obiettivo, ma che legarsi emotivamente ad esso è sbagliato e genera frustrazione.
Quando viviamo nell’eterna attesa di un ritorno, di un guadagno, viviamo nella frustrazione, perché pensiamo presuntuosamente che quel ritorno sia il migliore possibile per noi. E invece ci rinchiudiamo in una gabbia dorata, una prigione che abbiamo costruito noi stessi con le nostre stesse aspettative.
Quando invece non ci aspettiamo nulla, tutto può accadere.
Ed è proprio quello che succede quando siamo immersi nel dolce far niente: è in proprio in quel momento, quando creiamo il vuoto intorno a noi e siamo pronti ad accogliere tutto ciò che ci circonda, che possono arrivare le intuizioni più geniali.
Quando non stai facendo nulla, tieni aperta la mente: il pensiero in grado di cambiare la tua vita potrebbe arrivare proprio in quel momento. Sii pronto a coglierlo.
Cazzeggiare dunque non è così improduttivo, vero?
Il dolce far niente ha un suo ROI. Ed è bello grosso.
Come investitori abbiamo imparato ben presto l’importanza del ROI per valutare la bontà dei nostri investimenti.
Ad esempio, se tu avessi investito 10.000 euro in oro a gennaio 2019, a quest’ora avresti un ROI di circa l’11%.
Cioè avresti guadagnato 1.100 euro senza fare nulla, con un semplice clic.
Ma abbiamo anche capito che misurare il ROI del tempo che dedichiamo ad investire è altrettanto utile.
Prova a pensare a una parrucchiera che taglia i capelli per 20€ a cliente: se in un’ora riesce a gestire 3 clienti, il ROI di quell’ora del suo tempo è di 60 euro.
Se tagliasse i capelli in metà del tempo,gestendo 6 clienti in un’ora, il suo ROI sarebbe doppio. (E lei sarebbe una tagliatrice di capelli da Guinness dei Primati).
In sostanza, meno tempo dedicato agli investimenti significa più ritorno. E ottimizzare questo tipo di ROI significa avere un sacco di tempo libero in più.
Indovina a cosa abbiamo dedicato tutto questo tempo extra? A leggere, passeggiare, stare nella natura: a cazzeggiare. Insomma, al dolce far niente.
Nel lungo termine abbiamo notato che tutte queste attività, che apparentemente sembravano non generare alcun ROI, in realtà portavano risultati inestimabili: salute, serenità, creatività.
Tutti frutti che a loro volta ci hanno consentito di avere una vita migliore, di essere persone migliori e migliorare la vita altrui.
Quanto hai tempo e denaro a sufficienza non c’è cosa più gratificante che cercare di migliorare questo mondo.
Già, perché quando ti guardi intorno senza i paraocchi della produttività a tutti i costi, è impossibile non notare le bruttezze e la violenza per strada.
Il dolce far niente fa diventare più sensibili, e le persone sensibili hanno voglia di cambiare il mondo.
Impara ad alternare momenti di altissima produttività, misurati dal ROI di turno, ad altri momenti di vuoto assoluto, quello che ci permette di diventare più umani e meno robot.
Non aspettare le vacanze per cazzeggiare.
Non aspettare di avere il tempo libero per studiare.
Non aspettare di trovare il momento giusto per fare qualcosa di diverso dal solito.
Datti del tempo per il dolce far niente ogni giorno.
E sarai più consapevole, più felice e più ricco.
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