Gli investimenti finanziari sono stati sdoganati. Quando Davide ed Enrico, i fondatori di Moneysurfers, hanno cominciato il loro viaggio nel trading online, venivano guardati in cagnesco o giudicati come opportunisti senza scrupoli da amici e conoscenti.
Il trading online era riservato a pochi smanettoni che avevano il tempo di stare tutto il giorno davanti a un grafico sul computer. O almeno, questa era la percezione comune. Oggi invece, grazie alla divulgazione massiccia delle piattaforme digitali e alle ghiotte opportunità di guadagno che si vedono sui social media, sempre più persone si affacciano al mondo degli investimenti.
Chi per aumentare le entrate, chi perché ha liquidità in eccesso che non vorrebbero tenere ferma a marcire sul conto corrente, chi invece vorrebbe farne la sua professione. Eppure, nonostante la grande diffusione degli ultimi anni sono ancora moltissimi coloro che non hanno le idee chiare su come cominciare.
Se fai parte di questi ultimi, devi sapere che questa guida è fatta apposta per te. Vedremo insieme i concetti chiave che stanno alla base di ogni investimento finanziario, a partire dalle definizioni degli elementi principali, fino alla costruzione del tuo primo portafoglio. Non vedi l’ora? Partiamo.
Gli investimenti finanziari riguardano tutto quell’insieme di attività tramite le quali un soggetto decide di impiegare oggi parte delle sue risorse (sia in termini di tempo, che monetari), nella speranza di ottenere un profitto a una data scadenza.
In generale, ogni investimento ha come scopo quello di rinunciare ad un certo ammontare di qualcosa oggi, per ricavarne un guadagno domani. Pensa alla tua istruzione o alla tua formazione post-accademica: implicano l’impiego di tante risorse, in particolare tempo e denaro, ma ti consentono di guadagnare in termini di qualità della vita in futuro, ad esempio con una professione più gratificante e remunerativa.
Allo stesso modo funziona per gli investimenti finanziari, ma qui il focus ruota attorno all’impiego e guadagno di risorse strettamente economiche.
I motivi per cui una persona inizia a investire parte delle sue risorse sui mercati finanziari possono essere vari: c’è chi lo fa per garantirsi una rendita passiva, chi lo fa per garantirsi una pensione tranquilla dopo una vita di lavoro, chi preferisce tutelare il proprio patrimonio dall’azione erosiva dell’inflazione, o ancora chi vuole togliersi lo sfizio di una supercar, oppure chi vuole mettere da parte i fondi sufficienti per l’università dei figli.
Insomma, esistono molteplici ragioni per cui una persona può decidere di rinunciare a parte del suo potere d’acquisto oggi per cercare di garantirsi maggior profitto nel futuro.
Una cosa è certa: a seconda del motivo e dell’orizzonte temporale per cui si decide di investire, bisogna fare un’attenta valutazione del rischio.
Ci ritorniamo più tardi sulla valutazione dei rischi, mentre ora capiamo cos’è e perché è importante l’orizzonte temporale nei tuoi investimenti.
A seconda dei propri obiettivi e delle ragioni sottostanti ogni decisione di investimento, un soggetto può avere diversi orizzonti temporali, che altro non sono che il lasso di tempo per il quale si intende rinunciare alle proprie disponibilità finanziarie per investirle.
Di solito, in ambito economico-finanziario sentirai parlare di 3 macro orizzonti temporali:
Il tempo di attesa è spesso influenzato anche da altri fattori, come il grado di impazienza e la propensione al rischio, entrambi elementi psicologici del tutto imprevedibili.
Un veloce ma utile trucchetto. Per calcolare la percentuale di rendimento di un qualsiasi investimento fai questo semplice calcolo:
[(Valore finale - Valore iniziale) / Valore iniziale]*100
Un esempio vale più di mille parole. Dopo aver investito 9.500€ per 10 anni te ne ritrovi 16.320. Quanto è stato il rendimento?
16.320€ - 9.5.000€ = 6.820€
6.820€ / 10.000€ = 0,682
0,682 x 100 = 68,2%
Il tuo investimento di 9.500€ ha fruttato il 68,2% in 10 anni, ovvero il 6,82% all’anno, in media.
Chiariti gli aspetti riguardanti la definizione di investimento, i motivi e gli orizzonti temporali, è arrivato il momento di elencare quali sono le principali categorie di attività, o meglio asset class, nelle quali si può investire. Non riusciremo mai a coprirle tutte ma promettiamo di essere esaustivi 🙏
Ad ogni categoria è associato un determinato livello di rischio che può essere più o meno alto, a seconda di vari aspetti, che analizziamo qui di seguito.
In finanza, per rischio si intende la possibilità di subire una perdita dai propri investimenti.
Esistono varie tipologie di rischio e anche diverse metodologie per misurarlo, ognuna delle quali si concentra su un aspetto specifico. Vediamo assieme.
La correlazione può essere:
La correlazione assume grande importanza quando si parla di diversificazione. un altro concetto imprescindibile negli investimenti. Prosegui la lettura per capire di cosa si tratta.
La diversificazione è uno dei concetti più importanti e risaputi quando si tratta di investire. Ma altro non è che una strategia di gestione del rischio, che prevede di inserire all’interno del proprio portafoglio di investimenti diverse tipologie di asset, in maniera tale da limitare la propria esposizione verso una sola tipologia di attività e, di conseguenza, il rischio. La diversificazione acquisisce ancora più importanza in virtù del fatto che, in finanza, rischio e rendimento vanno di pari passo. Cosa significa? Beh, per ottenere rendimenti maggiori si deve sopportare un rischio maggiore e, viceversa, se si vuole ridurre il rischio a cui si è esposti, si deve necessariamente anche abbassare le proprie aspettative in termini di rendimento atteso.
Per questo in un portafoglio bilanciato ci dovrebbero essere titoli il meno possibile correlati tra loro, così che, ad un'eventuale perdita di valore in un asset, corrisponda l’aumento di valore di un altro. Il risultato è: rendimento uguale, rischio inferiore. Not bad 😎
Chiariti gli aspetti base che ci permettono di giudicare la bontà di un investimento, soprattutto alla luce del rendimento atteso e del rischio, possiamo ora osservare più da vicino le due dive incontrastate tra le asset class: azioni e obbligazioni.
Innanzitutto, le azioni possono distinguersi in varie sotto-categorie, sulla base di vari parametri. Vediamone alcune:
A seconda della capitalizzazione, si distinguono in:
A seconda dello “stacco” o meno di dividendi, si distinguono in
A seconda dell’andamento del prezzo, si distinguono in:
In generale comunque, indipendentemente dalla loro tipologia, all’interno di un portafoglio le azioni sono considerate un’asset class ad alto rischio, da ponderare quindi a seconda dei propri obiettivi e della propensione al rischio.
Anche le obbligazioni possono distinguersi in varie sotto-categorie. Ecco le principali:
A seconda dell’emittente, si distinguono in:A seconda dell’affidabilità creditizia, si distinguono in:
Indipendentemente dalla tipologia, solitamente le obbligazioni sono considerate un’asset class meno rischiosa delle azioni e quindi fanno da bilanciere all’interno di un portafoglio ben costruito.
Quando si tratta di investire, esistono due principali approcci e filosofie: investimento attivo e investimento passivo. Vediamo in cosa differiscono:
Questa modalità di gestione del portafoglio prevede che lo stesso venga movimentato attivamente, con acquisti e vendite di titoli al fine di sovraperformare un certo indice di riferimento (benchmark).
Ma chi è che movimenta un portafoglio a gestione attiva? Può essere un fondo di investimento oppure un portfolio manager, che puoi essere tu stesso/a.
Questa modalità di gestione del portafoglio prevede l’acquisto di strumenti che replicano fedelmente un indice di mercato. È una modalità molto più semplice ed economica della prima, sia in termini di tempo che di risorse finanziarie.
Lo strumento di investimento passivo più utilizzato in assoluto ed estremamente user friendly è l’ETF, Exchange Traded Funds.
Per completezza di questa panoramica sugli investimenti finanziari, ti parliamo anche dei derivati, strumenti finanziari più complessi, che sono contratti stabiliti tra due parti, il cui valore deriva dall'andamento del valore di una attività, ovvero dal verificarsi nel futuro di un evento osservabile oggettivamente. Per semplicità, in questa guida ti esponiamo solo le loro diverse possibili finalità e le tipologie principali:
Ed eccoci finalmente al tuo portafoglio di investimenti. Ora che conosci molto più chiaramente tutte le componenti di un investimento, non ti resta che capire come pianificare i nostri investimenti nella maniera più efficace.
Vediamo allora quali sono gli step da seguire per costruire un portafoglio efficiente nel lungo termine:
Il primo step riguarda lo studio della tua situazione finanziaria di partenza, oltre che un’analisi del tuo personalissimo rapporto con il denaro. Siete una coppia affiatata oppure litigate ogni giorno? In seguito dovrai poi valutare quali sono le tue entrate, spese, eventuali debiti, quali asset possiedi già (come proprietà immobiliari), e così via. Questa valutazione è di fondamentale importanza per evitare di mettere a rischio il tuo patrimonio più del dovuto. Il nostro corso best-seller Money Wellness Kit ti viene in aiuto con una serie di strumenti ed esercizi per migliorare il tuo rapporto con il denaro e per capire qual è la tua salute finanziaria. Così potrai decidere consapevolmente quale percorso seguire.
Il secondo step prevede la definizione dei tuoi obiettivi, sia in termini di performance, sia in termini di orizzonte temporale, ma soprattutto in termini di rischio che sei disposto a sopportare. Questo è fondamentale per delineare una strategie calibrata e con un livello di rischio accettabile.
Dopo una prima fase di studio potrai finalmente stabilire le asset class che comporranno il portafoglio e i rispettivi pesi. Sulla base del tuo profilo di rischio-rendimento sarà possibile allocare le risorse in maniera tale da ottenere un’ampia diversificazione e, al contempo, cercare di raggiungere il rendimento desiderato.
Una volta stabilita l’Asset Allocation, è possibile scendere ancora più nel dettaglio e selezionare i singoli titoli compresi all’interno di ogni asset class. In questa fase, però, entra in scena la strategia di gestione del portafoglio, in quanto determinante per il prosieguo delle scelte. Una gestione attiva, infatti, prevede che tu vada a selezionare quei titoli che ritieni possano sovraperformare il mercato, senza perdere di vista la diversificazione e la gestione del rischio. Una gestione passiva, invece, necessita solo della replica fedele del benchmark precedentemente individuato, che potrai ottenere in modo semplificato con l’utilizzo degli ETF.
Il lavoro non è concluso con l’acquisto dei titoli e degli strumenti necessari all’implementazione del portafoglio, ma c’è un ulteriore step da seguire. The last but not the least. Sarà necessario un monitoraggio periodico e l’eventuale ribilanciamento del portafoglio, in base alle performance attese rispetto all’obiettivo prefissato.
Esistono varie tipologie di gestione del portafoglio; una su tutte è il cosiddetto buy and hold, che prevede il mantenimento dei propri asset dall’inizio alla fine dell’orizzonte temporale. In verità, questa strategia è raramente perseguita nella sua forma più pura, ma sono spesso previsti ribilanciamenti periodici, sulla base di parametri prestabiliti. Per esempio, a certi intervalli di tempo, si può decidere di riportare i pesi del portafoglio a quelli originari, vendendo parte delle asset class che hanno performato di più e comprando quelle che invece si sono svalutate a seguito dell’andamento del mercato.
Forse non ti aspettavi questa complessità e moltitudine di strumenti e metodologie, o forse sì, ed è proprio per questo che hai letto questa guida fino al fondo.
Sicuramente avrai capito che non esiste una ricetta unica e sicura per tutti, che permetta di costruire un portafoglio di investimenti vincente. Anche perché lo stesso significato di vincente cambia drasticamente se hai 25 anni o se ne hai 75. Nel primo caso il 7% all’anno ti potrà sembrare basso e poco rischioso, nel secondo caso il 5% all’anno può essere il tuo più grande obiettivo.
Ribadiamo un concetto, forse un po’ noioso ma fondamentale: bisogna fare un’analisi attenta della tua situazione attuale e capire quali sono i tuoi reali obiettivi futuri. Per cosa stai investendo? Quanto ti serve realmente? Se perdessi quei soldi, quanto impatterebbe la qualità della tua vita?
Se non vuoi fare questo viaggio nel mondo della finanza da solo/a puoi valutare di metterti in contatto tramite la chat sul nostro sito, oppure dai un’occhiata ai nostri corsi di formazione finanziaria, che prevedono percorsi di apprendimento seguiti da coach certificati che ti guideranno nelle prime mosse dei tuoi investimenti.