Pensate per un attimo a un monaco buddista.
Lo state visualizzando? Probabilmente in testa avrete un'immagine del genere.
L'equazione monaco = milionario infatti non è delle più comuni. E anche per questo la storia di Andy Puddicombe sembra uscita da un film.
Andy nasce nella provincia inglese di Bristol, e all’età di 11 anni la madre lo porta alla sua prima lezione di meditazione. Lui non ha ben chiaro cosa succederà, e si aspetta qualcosa di simile al Kung Fu. Sulle prime rimane deluso, scoprendo che non imparerà a tirare calci e pugni spettacolari. Un piccolo seme inizia però a germogliare dentro di lui.
Passano gli anni, e Andy si iscrive all’università, dove si appassiona allo sport. Tutto fila liscio, finché un giorno due suoi amici non perdono la vita in un brutto incidente d'auto, nel quale rimane coinvolto anche lui. Il fatto lo segna profondamente, e Andy cerca un modo per superare il dolore, ritrovando la pace. Ricorda allora la sensazione di benessere che aveva provato grazie a quelle lezioni seguite da bambino. Decide così di prendere un biglietto per l’Himalaya, e di andare a imparare a meditare dai monaci buddisti. Tutti lo credono ammattito, ma lui sa bene cosa cerca. Si dedica alla pratica, anche per 18 ore al giorno, viaggiando per Nepal, India, Burma, Tailandia. Lo fa per dieci anni. Finché non viene ordinato a tutti gli effetti monaco buddista in Tibet.
UN BUDDISTA NELLA CITY
Nel 2004 torna in occidente, e precisamente a Londra. Nel frattempo è scoppiata la crisi economica. Londra pullula di manager stressati, lavoratori oppressi e creativi in crisi. Andy trova lavoro in una clinica nella City (il quartiere finanziario), nella quale insegna meditazione a pazienti che soffrono di pressione alta e insonnia. La maggior parte sono banchieri.
Capisce subito che, se vuole cambiare la vita di quelle persone, deve adattare i metodi tibetani al nuovo audience. Traduce molti termini dalla lingua originale all’inglese, e taglia su tutto ciò che può sembrare eccessivamente spirituale a manager e finanzieri. I suoi pazienti guariscono, lasciano il vecchio lavoro e cambiano radicalmente vita. Il successo è enorme.
Tra loro c’è anche Rich Pierson, un creativo con problemi di ansia, che sperimenta in prima persona il beneficio della meditazione. Uno è un monaco buddista, l’altro un esperto di marketing, e decidono di creare una app insieme. Lo scopo? Trasmettere felicità e benessere al mondo, guidando le persone attraverso dieci minuti di meditazione al giorno. L'intuizione infatti è che basti poco per calmare la mente ed essere più felici, e che una app possa aiutarci ad allenare la nostra serenità. Come rivela Puddicombe: “guadagnare non è mai stato il mio obiettivo”.
IL MONACO MILIONARIO
La app oggi si chiama Headspace, ha 11 milioni di utenti e vale circa 250 milioni di dollari. Tra i suoi fan ci sono Emma Watson, Gwyneth Paltrow e Richard Branson, che ne ha inserito le pratiche meditative sui voli della propria compagnia aerea. Quando Andy Puddicombe, all’età di 22 anni, cambiò radicalmente vita per andare in Himalaya a imparare la meditazione, la famiglia e gli amici gli consigliarono gli psicofarmaci. Oggi Puddicombe è a capo di un’azienda in continua crescita, e organizza i meeting mattutini in sessioni di surf sulla spiaggia di Santa Monica, in California.
La sua storia sembra assurda (nel mezzo gli è stato anche diagnosticato un tumore, dal quale afferma di essere guarito grazie al suo stile di vita), ma ci sono diverse lezioni che possiamo imparare. Per esempio che prendere in mano le redini della nostra vita e cercare la felicità dentro di noi, può portarci a un successo inimmaginabile. Dobbiamo ripeterlo? Cercare la felicità nei soldi è un processo masochistico. Basti immaginare quanto guadagnavano quei banchieri della City, finiti in clinica perché la notte non riuscivano a dormire. Inoltre il World Economic Forum ha stimato che nel 2030 i problemi di salute mentale peseranno sull’economia per 6 trilioni di dollari (per chi non fosse un esperto parliamo di diciotto zeri). E’ la prova che i soldi non fanno la felicità, e che l’infelicità ci costerà sempre più cara. E' un circolo vizioso.
La felicità, invece, fa i soldi. Lo ha capito Andy, diventato milionario dopo aver raggiunto una pace che voleva far conoscere al resto del mondo. E l’hanno capito bene anche Google, Airbnb e Linkedin, che hanno acquistato un piano aziendale su Headspace, per far meditare i propri dipendenti. (Per la cronaca, Jeff Weiner, CEO di Linkedin, ha investito non pochi soldi nella app).
Un altro spunto di riflessione è questo: la meditazione ha impiegato centinaia di anni per raggiungere qualche milione di persone al di fuori del Tibet. Mentre una app fondata nel 2010 è arrivata a portarla a milioni di utenti in tutto il mondo. Sembra ironico, visto il ruolo che gioca la tecnologia nell'agitare le nostre vite. Ma forse gli stessi oggetti che ci stressano, possono essere usati per uno scopo migliore. A noi la scelta.
Noi eleggiamo Andy Puddicombe Money Surfer ad honorem, in quanto perfetto portavoce del nostro motto.
Alla prossima onda.
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