Quante volte vi siete chiesti come mai i vostri soldi finissero così facilmente? Quante volte avete provato a conservare gli scontrini della spesa, per poi perderli arrivati neanche a metà del mese, probabilmente scoraggiati da tutti quei soldi che non sapevate di spendere? L’epoca delle app ci ha permesso, nel bene e nel male, di legare quasi ogni momento ed esigenza della nostra giornata all’utilizzo degli smartphone. Un utilizzo che può talvolta concretizzarsi in una perdita di tempo, ma che in realtà nasconde delle altissime potenzialità. Oggi vogliamo parlare di uno degli esempi di applicazioni legate alla produttività: le app di budgeting personale. Queste applicazioni hanno lo scopo di “tenere sotto controllo” la vostra spesa giornaliera, settimanale o mensile, attraverso un prospetto che scandisce le varie voci di entrate e di uscite.
Fin qui va tutto bene: l’idea è semplice, lineare, utile. Esistono applicazioni valide e ben costruite, ma talvolta ci si ritrova a scaricare app di money-management per poi disinstallarle dopo neanche 15 giorni. Dove sta allora la differenza? Cosa distingue un’app che mi invoglia al risparmio da una che questa voglia me la fa passare? Potremmo parlare di design, layout, e tutti gli aspetti che rendono un’app piacevole all’uso, ma la verità è che il primo errore che fa chi progetta queste app è quello di confondere la parsimonia con il risparmio. Si sbaglia la filosofia di fondo: l’obiettivo diventa tagliare il più possibile le spese e non più la gestione consapevole della ricchezza.
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Non esiste spesso un’ottica di investimento nella progettazione di queste app, ed il risultato è che iniziamo a sentirci in colpa per qualsiasi tipo di spesa, senza considerare che ci sono spese inutili (sulle quali bisogna risparmiare) e spese che pur non rientrando nella categoria dell’essenziale, sono comunque spese utili (parsimonia): che senso ha risparmiare sulla qualità degli alimenti, se poi sto male e ne risente la mia performance lavorativa? Oppure ancora, se ascoltando un CD di musica ambient mi concentro meglio a lavoro e sono più produttivo, perché non dovrei acquistarlo? Fateci caso, nella stragrande maggioranza di app di budgeting vengono dedicate pochissime voci alle entrate (al massimo troviamo “Reddito” ed “Altro”, di natura non meglio definita)... manca dunque la mentalità dell’investimento.
Ecco, prima sacra distinzione da fare è quella tra parsimonia e risparmio, che spesso le app di budgeting non fanno. Una conseguenza di questo errore è la frequente complicatezza di utilizzo. La definisco una “conseguenza”, perché quando fai del risparmio il tuo cavallo di battaglia, tendi a sviscerarlo in tutti i suoi aspetti, creando una molteplicità di voci di spesa alle quali ricondurre anche i minimi “movimenti negativi”. Arrivi al punto di specificare se quel singolo giorno hai comprato biscotti o cereali, e se li hai pagati cash o col bancomat!
Complice di questa complicatezza è anche la suddivisione giornaliera delle spese. Ma seriamente, chi di voi si appunta ogni singola spesa nell’esatto momento in cui la fa, o alla fine di ogni singola giornata? Per carità, sono app che possono anche andare bene, ma non sono fatte per tutti. Anzi bisogna avere una forma mentis estremamente puntuale ed inflessibile per stare al passo con certi schemi. Ma perché complicarsi la vita? Le app di produttività sono fatte per farci risparmiare tempo e preoccupazioni, non per istigarci al comportamento ossessivo-compulsivo! In ogni negozio ci danno quei documenti chiamati scontrini e ricevute, rendiamoli utili una buona volta: conserviamoli e al momento della rendicontazione (settimanale, se non addirittura mensile) tiriamoli fuori e ci facciamo i nostri calcoli. Se ci rendiamo conto di aver fatto spese superflue, invece di fustigarci, ripromettiamoci di non farle nel periodo successivo. A poco a poco inizieremo a risparmiare senza accorgercene, senza farne la nostra ragione di vita. Ci verrà naturale, perché avremo converito la ricerca del risparmio nella ricerca della libertà finanziaria.
Naturalmente come detto all’inizio, esistono applicazioni abbastanza valide e diffuse. Vale la pena citarne qualcuna, vedendone le caratteristiche positive e negative.
Money Manager
Un esempio è l’app per Android e iOS chiamata Money Manager. Ecco come si presenta l’app:
Il primo riquadro offre una visione delle spese e dei guadagni in ordine anticronologico. Per aggiungere un’entrata o un’uscita vado su “Giorno”, clicco sul giorno che mi interessa e arrivo al terzo riquadro, che come notate mi chiede i dettagli della spesa, facendo una netta distinzione tra conti, contante e carta di credito (distinzione di stampo americano), che non reputiamo necessaria. Inoltre viene data la possibilità di specificare ulteriormente il tipo di spesa con le voci “Note” e “Memo”, ma ritengo sia sufficiente la semplice categoria (Pasti, Abbigliamento etc.). Trovo utile la visualizzazione progressiva di giorni, settimane e mesi nei seguenti riquadri.
Inoltre il diagramma a torta dà un’idea complessiva sulle percentuali di spesa e guadagno.
Il design non è dei più accattivanti, ma stiamo parlando di un’app di produttività, non di intrattenimento, quindi può andare bene. Anzi, la rendicontazione deve essere noiosa, così passiamo meno tempo con queste app. Ciò che secondo me manca nell’app è un espresso riferimento agli investimenti, il ché non la rende esattamente un’app da money surfer. Inoltre al money surfer non piace contare le monete che escono per ogni singola spesa). Nel complesso la reputo un’app utilizzabile a condizione che il vostro business personale sia di piccole dimensioni (a meno che non vogliate tenere gli occhi incollati al vostro smartphone).
Spese Giornaliere
La seconda app che ho provato è italiana e si chiama Spese Giornaliere ed è disponibile sul mercato Android. Dal primo approccio si intuisce l’estrema facilità di utilizzo:
Aggiungere entrate ed uscite è molto semplice ed è sufficiente specificare ammontare e categoria. Ci troviamo di fronte un’app molto differente dalla precedente, in quanto non si fa distinzione nei metodi di pagamento. Inoltre la categoria Accredito in Aggiungi Entrate l’ho inserita personalmente perché erano previste solo Contanti, Prestiti e Vendite (tanto è lontana dallo standard americano).
Nella sezione Report per Data troviamo il cash flow e possiamo scegliere il periodo di riferimento. Abbiamo infine la possibilità di visualizzare il grafico, che però indica semplicemente il livello di entrate e quello di uscite, senza specificare nulla. Si capisce che stiamo parlando di un’app incompatibile con l’idea di business e che può utilizzarsi solo in un primo momento, quando non si ha mai avuto un approccio col budgeting.
Toshl Finance
Passiamo ad un’app sempre disponibile su iOS e Android: Toshl Finance. Plurielogiata da giornali e magazine online, si caratterizza per uno stile scherzoso e assolutamente minimalista.
Prevalenza del simbolo sulla scrittura ed estrema versatilità. Anche in questo caso purtroppo manca la “visione da investimento” e si rischia una scarna rendicontazione di cash flow. Tutto sommato l’app fa distinzione tra entrate totali e budget di spesa prefissato (riquadri sottostanti) e il simpatico mostriciattolo tiene sotto controllo i vostri conti. Scaricatela se non dovete fare troppi calcoli e se vi piacciono i mostriciattoli!
Direttore di Spesa
La quarta app di cui voglio parlare è Direttore di Spesa (Expense Manager in inglese), purtroppo disponibile solo per Android.
Il layout iniziale si presenta simile a quello di Spese Giornaliere, ma ci si accorge subito di una differenza in termini di completezza: il menù infatti offre più funzioni. Notiamo finalmente una più dettagliata sezione degli introiti (terzo riquadro), con un tenue accenno alla filosofia dell’investimento.
Potete notare come vi sia offerta la classica visualizzazione del mese e la possibilità di avere grafici, distinguendo tra diagrammi a torta ed istogrammi: da questo punto di vista l’app offre informazioni molto più dettagliate rispetto alle precedenti. Nel complesso è un’app sopra la media e vale la pena provarla.
Home Budget
Se invece sei un incurabile amante del dettaglio, la prossima app potrebbe fare per te: sto parlando di Home Budget, disponibile per Android e iOS, ma purtroppo in inglese. Ecco come si presenta:
Un menù generale, con la possibilità di vedere panoramiche, andamenti della spesa e previsioni. E il menù dashboard dove le spese sono separate dalle bollette. Un aspetto positivo di quest’app è sicuramente la sua precisione, a danno però della versatilità: le categorie di spesa sono divise a loro volta in sottocategorie (riquadro sotto a sinistra). Inoltre se si vogliono stabilire dei budget, bisogna farlo per ogni categoria di spesa. In ogni caso resta fighissima la possibilità di allegare una foto della ricevuta.
Ciliegina sulla torta, la disponibilità di un grafico annuale con l’andamento delle entrate e delle varie uscite. Ed ovviamente un confronto su istogramma tra i budget stabiliti e le relative spese: solo che in questo grafico i budget non sono suddivisi per tipologia di spesa, ma in tre macrocategorie (fisso, variabile e discrezionale)... Chiaro no?
Noi Money surfers apprezziamo la precisione, ma amiamo ciò che è semplice e bello, sempre. Tuttò ciò che è estremamente macchinoso non fa per noi, non per pigrizia, ma perché sappiamo che si ottiene molto di più se non ci si fissa col denaro. Noi pensiamo che le app descritte siano utili, almeno per un tracking basilare delle spese, ma hanno il difetto di non bilanciare la filosofia del risparmio con quella dell’investimento. Sono applicazioni che praticano la mentalità della “non-crescita”: con questa mentalità non si diventa ricchi, né dentro né fuori.
Nel nostro piccolo, anche noi abbiamo pensato ad un modello che possa aiutarvi nelle vostre spese e nei vostri investimenti. Ci siamo chiesti cosa potesse sintetizzare la precisione della rendicontazione e le regole d’oro del money surfer, ma soprattutto cosa potesse dare un’idea dell’effettiva libertà finanziaria dell’individuo.
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Adesso non hai più scuse, hai gli strumenti necessari per iniziare il tuo money-management consapevole! Usa le app, se vuoi, usa il foglio excel, ma non perdere mai di vista l’obiettivo vero, quello della libertà.'
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