Il Time Under Tension è il tempo di tensione a cui viene sottoposto un muscolo durante la contrazione. Lo conoscono bene i culturisti, che sanno che per fare massa muscolare non è importante solo il peso sollevato, ma anche e soprattutto il tempo di tensione. Più lo allungano, più allenano il muscolo.
Immaginiamo di voler vedere i nostri bicipiti crescere. Iniziamo ad andare in palestra motivatissimi, ma veniamo costantemente interrotti nei nostri allenamenti. Da un amico che ci saluta, o dal telefono che inizia a squillare proprio mentre abbiano iniziato ad allenarci. Il risultato? Magari passiamo due ore in palestra senza che i nostri bicipiti abbiano mai iniziato a lavorare sul serio. Scommettiamo che la nostra vita, al netto della passione per il culturismo, non è molto diversa?
È PROVATO: LAVORANDO MENO SI LAVORA MEGLIO
Cal Newport è un professore della Georgetown University di Washington, e ha scritto un interessantissimo libro, chiamato Deep Work: Rules for Focused Success in a Distracted World. Ossia, letteralmente, "Lavoro profondo: regole per un successo concentrato in un mondo distratto".
In questo libro Newport spiega come l’attenzione non sia molto diversa da un muscolo, che se vogliamo allenare dobbiamo mantenere in tensione per più tempo possibile. Il libro spiega infatti che le distrazioni sono molto più deleterie di quanto possiamo pensare, e che anche quando sono brevi possono avere effetti disastrosamente lunghi.
Ci capita ogni giorno: siamo lavorando a un progetto, quando riceviamo un’e-mail. Ci interrompiamo per leggerla e pensiamo per un attimo a come rispondere. Ebbene: appena tornati al lavoro iniziale, ci metteremo dai 15 ai 25 minuti per ritornare al livello di attenzione precedente alla distrazione. Questo succede perché quando passiamo da un’attività all’altra, una parte della nostra attenzione rimane indietro su ciò che stavamo facendo prima, anche se ci siamo interrotti solo per pochi secondi. Insomma, più cose facciamo, e più lasciamo pezzi della nostra capacità di concentrazione sparsi in giro tra le varie attività, finché non ne rimaniamo completamente prosciugati.
Ma ora la parte positiva: concentrarci su una sola cosa per lunghi periodi di tempo ci rende capaci di raggiungere risultati che non avremmo mai ritenuto possibili. E’ come un super potere, che abbiamo dimenticato di avere a disposizione.
Adam Grant è il professore più giovane nella storia della propria università, ha all'attivo un best seller finito sulla copertina del New York Times, e produce 4-5 volte il numero di pubblicazioni dei suoi colleghi. Il suo segreto è semplice ma infallibile: dividere l’anno in due semestri. Nel primo insegna rinunciando alla ricerca, e ciò gli permette di essere il primo professore dell’ateneo per qualità della didattica. Nell’altra parte dell’anno, Grant non insegna, ma porta avanti ricerche e scrive articoli, lasciando inserita per la maggior parte del tempo la segreteria telefonica e la risposta automatica alle mail. Perché farlo? Perché il mercato premia prodotti rari e di valore, e per produrre qualcosa di valore dobbiamo fare meno, ma farlo meglio. Grant, lavorando meno dei suoi colleghi, riesce a batterli sia sull'insegnamento che sulla ricerca.
IL SEGRETO? VOLARE A TOKYO
Non è facile, perché le distrazioni oggi sono sempre più studiate a tavolino per creare in noi il meccanismo della dipendenza. In un bel Ted Talk (ci sono i sottotitoli in italiano), Newport paragona infatti i social media a delle slot machine, dove veri e propri ingegneri dell’attenzione elaborano sistemi per farci accedere ai social più volte possibili al giorno. Nel libro viene citato l’esempio di un uomo incapace di concentrarsi sul libro che si era prefissato di scrivere, e che ha finito col risolvere il problema comprando un biglietto di andata e ritorno per Tokyo, per dedicarsi alla scrittura a chilometri dal suolo, letteralmente staccato da tutte le distrazioni. Anche J.K. Rowling ha fatto lo stesso per completare l’ultimo capitolo della saga di Harry Potter, ritirandosi per l’occasione al Balmoral hotel di Edimburgo, un 5 stelle dal quale non è uscita finché il libro non era finito.
Certo, questi sono casi estremi, e anche piuttosto costosi. Noi possiamo consigliarti tecniche più semplici da utilizzare, che puoi mettere in pratica da subito. Per esempio lavorare sulla consapevolezza e sul sentirti qui e ora in ogni momento.
ECCO COME SI INIZIA
Prova a sforzarti di essere presente esclusivamente in ciò che stai facendo. Se devi svolgere un’azione qualsiasi, come può essere infilarti un maglione, prova a eseguirla al rallentatore, concentrandoti sulla sensazione che la lana provoca sulla tua pelle. Mentre sorseggi il tuo caffè la mattina, chiudi gli occhi e soffermati sul gusto, sulla temperatura e sull’aroma che percepisci. Sono piccoli trucchetti per fermare il pensiero su una singola azione per volta, permettendoti di goderne a pieno. Ti aiuteranno a concentrarti a fondo su un’attività, mettendo il silenziatore su qualsiasi altra distrazione esterna.
Un altro suggerimento è (se non riusciamo a fare a meno dei social, come consiglia di fare Newport), di utilizzarli in modo consapevole, e a orari scelti da noi. Per esempio, dedicare un orario a Facebook (solo tra le 6 di pomeriggio e le 8 di sera?) può permetterci di usarlo come un mezzo, e non come una distrazione o dipendenza.
Se trattiamo la nostra concentrazione con rispetto, senza sballottarla continuamente a destra e a sinistra, quando avremo bisogno di lei potremo farvi affidamento. Potremo effettivamente completare un’attività dopo l’altra, producendo di più con meno sforzo, e ottenendo risultati incredibili.
Newport dimostra che fare una sola cosa, ma farla nel profondo, porta alla crescita economica. In altre parole, se vogliamo diventare ricchi, ci tocca diventare dei culturisti dell'attenzione.
Alla prossima onda.
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