In questo articolo, esploreremo il fascino e le sfide dello spread trading nelle materie prime. Analizzeremo se questa strategia può essere redditizia e quanto un trader può aspettarsi di guadagnare, fornendo una panoramica chiara e diretta adatta sia ai neofiti che agli esperti del settore.
Lo spread trading è una strategia operativa di trading parecchio usata perché consente di avere diversi vantaggi rispetto ad una strategia meno elaborata. Tuttavia, essendo più complessa, richiede maggior attenzione per comprenderne il funzionamento e l’applicazione pratica. Questo articolo vuole dare una visione generale sul tema e, in particolare, sullo spread trading nel mercato delle commodities.
Abbiamo parlato spesso nei nostri articoli sul significato della parola “spread”, quindi faremo solo un breve richiamo. Spread indica la differenza tra due valori (di solito tra due tassi di interesse) e il suo significato si adatta al contesto: ad esempio, se si parla di spread italiano, allora si intende la differenza di rendimento tra le obbligazioni italiane a 10 anni, e quelle tedesche a 10 anni. Parlando di spread trading, invece, si fa riferimento alla differenza tra i prezzi di due strumenti finanziari.
Lo spread trading solitamente prevede l’investimento in due strumenti finanziari dello stesso mercato, come ad esempio due indici o titoli azionari correlati, due commodities della stessa tipologia (come oro e argento), oppure due futures di uno stesso strumento finanziario con scadenze diverse.
Ciò che prevede lo spread trading è l’investimento simultaneo nei due strumenti finanziari, con un’operazione long e l’altra short. Si sceglie l’asset più forte per l’operazione long, mentre invece si apre un’operazione short sull’asset più debole. Il grande vantaggio dello spread trading è che non bisogna indovinare la direzione in cui muoverà il mercato, ma bisogna individuare l’asset più forte e quello più debole. Essendo i due asset correlati, ipotizzando i due scenari, si avrà che: se entrambi aumentano di prezzo, l’asset più forte tenderà a salire di più rispetto a quello più debole, portando quindi un profitto tramite l’operazione long che è maggiore rispetto alla perdita che si subisce a causa dell’operazione short; viceversa, se entrambi gli asset si deprezzano, l’asset più debole tende a subire maggiori perdite, e quindi l’operazione short porterà maggiori profitti rispetto alla perdita dell’operazione long sull’asset più forte.
Tenendo conto della spiegazione al paragrafo precedente, ben si capisce che grazie allo spread trading, si riesce a guadagnare senza indovinare la direzione in cui muoverà il prezzo, ma individuando due asset correlati, di cui uno è più forte dell’altro. Nello specifico, ciò che porta il profitto è la differenza di incremento (o decremento) di prezzo tra i due strumenti finanziari, e quindi l’andamento dello spread. Ad una variazione dello spread, se sono stati individuati correttamente l’asset più forte e quello più debole, corrisponde un profitto del trader.
Per iniziare a fare spread trading è necessario avere accesso al mercato dove si vuole operare, e quindi serve avere un account su un broker. Dopodiché, è fondamentale essere consapevoli del funzionamento della strategia per poter fare trading correttamente. Possono risultare molto utili alcune risorse che si possono trovare online, come ad esempio la stagionalità dei prodotti finanziari oppure alcune notizie geopolitiche, macroeconomiche o inerenti ad un titolo specifico.
Soprattutto quando si parla di spread trading nel mercato delle commodities, la stagionalità è parecchio usata. Per stagionalità si intende l’andamento del prezzo medio di un titolo durante l’anno calcolato su un arco temporale sufficientemente lungo (solitamente almeno dieci anni).
Dopo aver ottenuto i grafici stagionali dei prodotti finanziari, si può anche calcolare lo spread tra i due, così da ottenere come muove mediamente lo spread durante l’anno.
L’importanza della stagionalità nelle commodities deriva dal fatto che la loro domanda e offerta spesso è influenzata da eventi ricorrenti durante l’anno, come l’alternarsi delle stagioni, dei periodi di semina e raccolta, ecc.
Parlando invece di forex, è possibile sfruttare lo spread tra due valute a proprio vantaggio operando con una strategia chiamata carry trade.
Per operare è necessario individuare due valute i cui paesi hanno tasso di interesse diverso, e che hanno una certa stabilità del cambio nel medio periodo. Si prende a prestito una somma di denaro nella valuta il cui tasso di interesse è più basso, così da acquistare la valuta estera e usarla per comprare titoli di stato del paese che offre un rendimento maggiore rispetto al costo del finanziamento. La differenza tra il rendimento offerto dai titoli di stato e il costo del capitale, è il profitto dell’operazione.
Essendo la differenza tra i due tassi di interesse il proprio guadagno, esso aumenta se lo spread tra i due paesi è maggiore. Al contrario, quando lo spread si riduce, è necessario chiudere l’operazione dato che si rischia di guadagnare dai titoli di stato meno rispetto al costo del finanziamento.
Inoltre, questa strategia espone al rischio cambio, che comunque può portare ad un aumento o una riduzione del profitto, se non una vera e propria perdita. Per rischio cambio si intende il rischio che il cambio tra le due valute subisca variazioni nell’arco del tempo. In tal caso, l’operazione potrebbe risultare svantaggiosa.
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