Business model, Venture capital, Exit, Incubatore… Se queste parole non ti suonano nuove, è perché appartengono al fertile, frizzante, irresistibile universo delle startup, di cui ormai si parla ogni giorno. Sono bastati pochi anni per vederci letteralmente catapultati nell’epoca in cui nessuna idea è davvero irrealizzabile, ma proprio nessuna. Anzi, se sei giovane e hai un’idea, ti senti quasi in colpa per non averla ancora trasformata in azione! L’argomento start up bazzica tra le aule universitarie da alcuni anni, in un’Italia che riflette, sempre in ritardo, i cambiamenti che avvengono all’estero. Eppure la storia ci insegna che l’arretratezza ha il vantaggio dell’imitazione. Questo vuol dire che con un pizzico di coraggio e determinazione possiamo dare uno sguardo all’estero e trarne tanta ispirazione.
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Creare un business può essere la via principale per creare il mondo che vogliamo. Quanti problemi riscontri nel mondo, nella tua vita di tutti i giorni? Quanti disservizi, malfunzionamenti o servizi e prodotti di cui avresti bisogno, ma di cui non c’è traccia? Tutto questo può diventare il motivo per creare una nuova azienda. Risolvere un problema, tecnologico, sociale, ecologico, emotivo, di salute etc…
Se sei un po’ sognatore e credi che il mondo possa essere un posto migliore, è il periodo storico giusto per migliorarlo, ci sono problemi da risolvere e ci sono le opportunità per farlo velocemente e remunerativamente.
Giusto per farti capire che, se vuoi avviare una startup, non c’è momento migliore, ti dico subito che Il 2015, in tutto il mondo, ha segnato il record di investimenti nell’universo delle start up: poco più di 128 miliardi di dollari in Venture Capital! Una crescita del 44% rispetto al 2014.
Certo non mancano le perplessità. Infatti, da un lato abbiamo i folli finanziamenti che fanno prendere il (breve) volo agli Unicorni: aziende che, in una ventata di cieco ottimismo, vengono valutate più di un miliardo di dollari. Dall’altro, però, nell’ultima fase del 2015 gli investitori hanno visto calare leggermente il proprio entusiasmo. Insomma, vuoi per il rallentamento generale dell’economia, vuoi per i tassi di interesse americani in aumento, vuoi per il crollo dei mercati che avevamo previsto in un nostro precedente articolo, gli investitori del 2016 agiranno con più ponderazione (almeno secondo KPMG).
Questo non deve preoccuparti, anzi è un ottimo spunto per mettere in evidenza i settori che hanno “mantenuto la promessa”, rappresentando una vera e propria controtendenza nella chiusura del 2015. Tra questi settori, primeggiano l’E-learning (di cui anche la nostra digital academy fa parte), le energie rinnovabili e le biotecnologie. A proposito di e-learning, tra il 2002 e il 2012, gli studenti americani che hanno acquistato corsi online sono passati dal 9 al 35%.
Inoltre, sempre nell’ultima fase del 2015, l’Europa ha mantenuto alto il livello dei finanziamenti rispetto alle aree americana ed asiatica, per merito della Gran Bretagna (che ha ricevuto ben il 45% dei finanziamenti in Europa).
In generale, l’economia delle startup non è un trend del momento, ma un mare di opportunità in cui vale la pena tuffarsi, con coscienza ma senza paura. Per esempio senza la paura di non trovare investitori. La gente non sa letteralmente come “buttare i soldi”: danno miliardi di dollari ad unicorni che da anni non producono soldi, perché non dovresti ottenere il tuo (ben più modesto) finanziamento?
“Come?”, ti chiederai. Beh, pensiero laterale! Non esistono solo i mutui concessi dalle banche. Abbiamo già scritto un articolo sulla Sharing Economy, mettendo in rilievo come in Italia (già, pure in italia!) nel 2014 erano presenti 41 servizi di crowdfunding (report Sharitaly 2014), tra cui Eppela (dedicata tendenzialmente all’arte), Schoolraising (finanziamenti per progetti scolastici), Kendoo (per web developing ed e-commerce) e molti altri. Queste sono tutte piattaforme di finanziamento collaborativo: un gruppo di persone utilizza i propri soldi in comune per sostenere idee e progetti di altre persone e organizzazioni. Uno dei tanti aspetti dell'imprenditoria collettiva. La sharing economy ha preso piede in Italia, tanto da contagiare anche il settore del Fintech (tecnologia finanziari). Lo dimostra la nascita di BorsadelCredito.it, la prima piattaforma di Peer to Peer lending per le aziende in Italia. BorsadelCredito.it è un marketplace-lending dove le imprese possono trovare rapidamente una soluzione di credito e i risparmiatori un'ottima opportunità di investimento: questa è la rivoluzione del P2Plending!
[quote]Crowdfunding non è solo raccogliere soldi, ma realizzare qualcosa con un insieme di persone che ci crede. Persone normali, non ricche o potenti. Persone come me e te - Jozefien Daelemans, Charlie Magazine[/quote]
Non ti basta? Allora prova con iban. No, non quello bancario… IBAN (Italian Business Angel Network) oppure Italian Angels for Growth. Un Business Angel è una persona fisica che, oltre a finanziare l’impresa nascente, mette a disposizione la sua esperienza professionale e le sue conoscenze.
Questo “salvatore” è una figura a metà strada tra un socio e un partner. Potremmo considerarlo partner attivo, ma il suo obiettivo resta comunque quello di creare plus valore e far sviluppare l’impresa in un arco di tempo limitato.
Certo, se vuoi ottenere un finanziamento devi essere convincente. Il ché significa non solo avere le idee chiare, ma anche idee buone. E l’idea buona non prescinde dalla passione. Se ti sei mai chiesto quale sia il mercato in cui conviene investire, la risposta è: quello che conosci meglio e che più ti appassiona. Si può decidere di investire in mercati di tendenza o in mercati in crisi (per esempio, il Fintech è nato dalle ceneri di un mercato in grosse difficoltà). Ciò che conta è il grado di innovazione della tua idea; che non significa necessariamente estrapolare dal cilindro un prodotto o un servizio mai visto, ma anche migliorarne uno esistente (ritornano i vantaggi dell’imitazione!).
Una volta che hai l’idea, hai bisogno di un modello di business che si regga su solide fondamenta. Diciamo molto semplicemente che non ti svegli una mattina improvvisandoti start upper: esistono infatti ottime idee che zoppicano proprio perché trainate da poveri modelli di business. A tal proposito Internet è colmo di risorse consultabili: sta a te capire quali siano quelle meritevoli di attenzione.
Conoscendo il contesto attuale verso cui ci stiamo muovendo, abbiamo deciso di mettere a tua disposizione un corso di business modeling, SurfngTheBiz®, tenuto da un “imprenditore seriale” che ha contribuito a sviluppare più di 30 aziende, compresa MoneySurfers.com. Puoi valutare tu stesso la qualità del corso, seguendo GRATIS le prime lezioni.
Se non hai un’idea da trasformare in azienda, sappi che puoi puntare ed investire su start up italiane altrui e ricevere dei benefici fiscale oltre a che possibili grandi ritorni sul tuo investimento.
Sì hai letto bene, vantaggi fiscali in italia. È prevista infatti una detrazione dall’imposta lorda IRPEF pari al 19% della somma investita in startup innovative; 25% nel caso di startup a vocazione sociale. Percentuali che salgono a 20% e 27% se ad investire è una persona giuridica.
Ciò significa che, per esempio, con €5000 di investimento in start up innovative, come minimo 950 euro (19%) sarebbero detratti dall'imposta lorda IRPEF.
Conviene o no investire nell’innovazione e nel sociale?
A proposito di Social Business, poco fa ho accennato all’imprenditoria collettiva. Bene, esiste un sottobosco di imprese di nuova generazione che si reggono sulla cooperazione sociale. Anche questo è Sharing, anzi credo che sia l’aspetto più bello della sharing economy.
Infatti non esistono soltanto le società che creano profitto tradizionalmente inteso e società di pura beneficenza. Ci sono anche realtà sociali che incarnano alla perfezione la filosofia win-win, dove chi dà automaticamente riceve.
[Tweet "Quando dai, tutto torna!"]
Sempre per mantenerci nel contesto italiano, hai mai sentito parlare dei G.A.T.? I Gruppi d’Acquisto di Terreni sono un modello di investimento che gestisce in maniera socialmente responsabile l’investimento sulla terra. Noi Money Surfers lo sappiamo bene e consideriamo l’investimento sulla terra un must della diversificazione finanziaria, sintesi di convenienza ed eticità, come spiegato nel nostro REPORT: Dove investire nel 2016 e 2017.
I GAT sono simili alla forma societaria dei GAS (gruppi di acquisto solidale), già regolati dalla legge finanziaria, che nel 2008 li ha definiti:
[quote]Soggetti associativi senza scopo di lucro costituiti al fine di svolgere attività di acquisto collettivo di beni e distribuzione dei medesimi con finalità etiche, di solidarietà sociale e sostenibilità ambientale[/quote]
Con la differenza che i GAT rientrano maggiormente in una visione di investimento.
Nella lista dei social business non possono mancare poi le CIC e le B-corp. Le prime, Community Interest Company, sono un modello societario inglese introdotto nel 2005 e tenuto per legge a devolvere almeno il 65% dei profitti per scopi filantropici. Noi abbiamo fondato la nostra CIC, Forex Nation, il primo broker etico al mondo che devolve almeno 65% dei profitti in microcredito. È stato il nostro modo per hackerare la finanza dall’interno, come dei veri Robin Hood. Le B-corp sono invece aziende for profit, provviste di certificazione B-lab, che ne attesta gli standard di sostenibilità sociale e ambientale.
Noi Money Surfers siamo per la Società a responsabilità ILLIMITATA, nel senso che crediamo fino in fondo nel beneficio che ognuno di noi può apportare alla società, nessuno escluso. È finita l’epoca in cui si faceva profitto a discapito di altre persone, dell’ambiente etc. Il profitto non può essere solo monetario, ma globale. Basta gioco delle tre carte, sì ad aziende che si rendono responsabili verso la società e verso l’ambiente. Ci sono già migliaia di imprese che rispettano e mettono in pratica questa filosofia, anche tu puoi fare parte di questi MoneySurfers, veri imprenditori illuminati, al servizio del mondo.
Non diamo la colpa alle circostanze se qualcosa non ci piace; preferiamo piuttosto cambiare strategia affinché vada meglio.
Anche tu che stai leggendo, in fondo, sai di non avere scuse. Sai di avere tutti gli strumenti a disposizione, senza scendere più a compromessi. Walt Disney diceva che il miglior modo di iniziare è smettere di parlare e partire. Se sei arrivato fino a questo punto, smetti di leggere e parti ;)
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