Quando si parla di investimenti, la protezione del capitale è una delle principali preoccupazioni degli investitori. Sicuramente, uno dei modi per proteggere il proprio investimento dalle perdite è vendere gli strumenti finanziari in cui si è investiti. Tuttavia, vendere non sempre è la scelta giusta, anzi, quasi mai conviene farlo. In questo articolo, esploreremo quando è opportuno vendere per proteggere gli investimenti dalle perdite e quando invece è meglio evitare di farlo.
Vendere gli investimenti per proteggerli dalle perdite dipende da diversi fattori. Innanzitutto, dovresti considerare il motivo per cui hai deciso di investire in determinati strumenti finanziari e se tale motivo è ancora valido. Come spesso diciamo nei nostri corsi e nei nostri libri, prima di investire devi capire quali sono i tuoi reali obiettivi finanziari: solo così potrai tenere saldo il timone dei tuoi investimenti anche nei periodi di tempesta.
Inoltre, bisogna valutare l'andamento del mercato e le previsioni per il futuro. Se il mercato sta attraversando un periodo di incertezza e la previsione è di un ulteriore calo, potrebbe essere il momento giusto per vendere e proteggere il proprio investimento. Invece, se il mercato sta salendo e le previsioni sono positive, potrebbe essere il momento di mantenere gli investimenti o addirittura aumentarli per abbassare il prezzo medio acquisto.
Ad esempio, se un investitore ha deciso di investire in un'azienda perché crede nel suo potenziale e nel suo futuro, ma poi l'azienda pubblica un bilancio negativo e la previsione è che continuerà a perdere valore, potrebbe essere il momento giusto per vendere le azioni e proteggere il proprio investimento.
Se invece stai seguendo un PAC in ETF con la previsione di tenerlo 15 anni o più, devi mettere in conto che attraverserai periodi più o meno turbolenti dovuti ai saliscendi ciclici dei mercati. Nella prospettiva temporale però, questi scossoni non devono farti paura perché, se la strategia è bene impostata, a lungo termine pagherà i suoi frutti.
A volte, gli investitori tendono a essere troppo impazienti e vendono i loro investimenti troppo presto, perdendo l'opportunità di realizzare guadagni a lungo termine. In questi casi, potrebbe essere meglio sapersi accontentare e aspettare che il mercato si riprenda. Inoltre, vendere in modo impulsivo può portare a perdite ingenti, soprattutto se si vendono gli investimenti quando il mercato è in una fase di ribasso.
Prendiamo una situazione molto tipica: un investitore ha investito su un'azienda che ha un solido track record e un'ottima reputazione, ma il mercato ha subito un ribasso momentaneo. In questo caso è più saggio aspettare che il mercato si riprenda, invece di vendere immediatamente. In questo modo, l'investitore potrebbe beneficiare dei guadagni a lungo termine dell'azienda.
Al contrario, se un investimento (non programmato per il medio-lungo termine) ha già registrato un buon profitto, la scelta migliore sarebbe quella di vendere e “accontentarsi” piuttosto che sperare in un ulteriore rialzo, rischiando di perdere il profitto attuale.
Vendere le azioni quando hanno perso una certa percentuale rispetto al prezzo di acquisto è un'idea molto diffusa tra gli investitori. Tuttavia, come detto nell’introduzione, questa strategia potrebbe non essere la scelta giusta. In molti casi, le azioni di un'azienda possono subire delle fluttuazioni di prezzo del 7-8% o anche più (guarda Meta, Netflix, Tesla e Paypal nel 2022) in pochissimo tempo ma questo non significa necessariamente che l'azienda sia in crisi. Se le basi di quell’azienda sono solide, e soprattutto, se la scelta che ha portato ad investire su quell’azienda era una scelta motivata e ponderata, allora un calo del 7-8% (o anche più) non deve spaventarti.
Il problema della vendita compulsiva si verifica molto più di frequente negli investitori che comprano seguendo l’imbeccata dell’amico o del cugino, non sapendo (quasi) nulla dell’azione, criptovaluta o materia prima che stanno comprando. Per questo, vedendo un calo drastico, si spaventano e vendono impauriti. Il nostro consiglio (non ci stancheremo mai di ripeterlo) è di seguire una strategia chiara e solida, che metta già in conto momenti di perdita. Anzi, sono proprio quei momenti che permettono di “comprare a prezzi stracciati”.
In alcuni casi, vendere gli investimenti potrebbe essere l'unica opzione per preservare il capitale. Questo potrebbe accadere se l'investitore ha investito in un'azienda che sta attraversando problemi finanziari seri e che potrebbe anche rischiare il fallimento. In questo caso, mantenere gli investimenti potrebbe portare a perdite ingenti.
Mettiamo il caso che tu abbia investito in un'azienda che ha subito un calo costante delle vendite e dei profitti, e la previsione è che i problemi finanziari continueranno: potrebbe essere il momento giusto per vendere le azioni e preservare il tuo capitale. Quante persone hanno investito in “fantasmagorici progetti rivoluzionari” nelle criptovalute gli anni passati, e ora si ritrovano con qualche centesimo in mano? Molti di loro, pur vedendo il titolo crollare ripetutamente, non vendevano per non ammettere a loro stessi di aver fatto una scelta sbagliata. Questo però li ha portati inesorabilmente più giù, fino a non aver più nulla da vendere.
In alcuni casi, potrebbe essere conveniente vendere gli investimenti prima che il mercato raggiunga il picco massimo. Questo potrebbe accadere se l'investitore ha investito in un'azienda che ha raggiunto un valore molto elevato e che potrebbe essere destinata a subire un calo, quella che viene definita una correzione al ribasso del prezzo. In questo caso, vendere le proprie posizioni in fase bullish (di forte rialzo ed entusiasmo) prima che il mercato subisca un ribasso potrebbe significare guadagni significativi.
Ricorda, il bravo investitore è colui che sa vendere nei momenti di massima euforia, quando tutti vogliono comprare, e sa comprare nei momenti di massimo pessimismo, quando tutti vogliono vendere.
In definitiva, vendere per proteggere gli investimenti dalle perdite dipende da diversi fattori. Bisogna considerare il motivo per cui si è investiti in determinati strumenti finanziari, l'andamento del mercato e le previsioni per il futuro. Nella maggior parte dei casi è meglio aspettare che il mercato si riprenda, perché è quello che, nel passato, ha sempre fatto. Il mercato nel lungo termine, storicamente, sale.
Negli altri casi, quando un’azienda o uno Stato entrano in una crisi strutturale, potrebbe essere necessario vendere per preservare il capitale. Oppure, nei momenti di massima euforia, con la prospettiva di realizzare guadagni significativi, vendere può rivelarsi molto saggio e redditizio.
Per concludere, tieni a mente che è fondamentale conoscere perché si sta investendo su qualcosa, e soprattutto qual è l’orizzonte temporale di ogni investimento. Quelli a breve termine sono più suscettibili di cambi di rotta e scelte repentine, mentre quelli a medio-lungo termine possono resistere a molti scossoni rimanendo solidi e sicuri, anche se temporaneamente in perdita.
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