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4 consigli per imparare a f*ttersene del giudizio degli altri e compiere scelte di vita più libere

Scritto da Moneysurfers | 26 ottobre 2020

Liberarsi dal giudizio degli altri non è mai un’operazione semplice. Spesso non ne siamo nemmeno consapevoli, ma ostacolati e influenzati dal giudizio altrui nelle nostre scelte, sia private che professionali. Eppure questa libertà dal giudizio è fondamentale nel perseguire la vera realizzazione di noi stessi, lavorare nella nostra vocazione professionale, raggiungere il benessere interiore e la prosperità economica. Però ricordati, talvolta questo giudizio serve, per cui bisogna imparare a fregarsene nel momento giusto e considerarlo quando è necessario. Come ci insegna il Buddha, le corde del violino non possono essere né troppo tese né troppo morbide. Come sempre, ci vogliono misura, controllo ed equilibrio.
Per cui vediamo come è possibile liberarsi (quasi) del tutto, e imparare a fregarsene (quando necessario) del giudizio degli altri.

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Alcuni giudizi valgono più di altri

Ci sono alcune categorie di persone il cui giudizio è senza dubbio più radicato, profondo e difficile da estirpare. È importante fare un percorso per liberarsi, con consapevolezza, soprattutto del giudizio di queste persone che ti elenchiamo qui sotto.

I genitori 

Se vuoi vivere una vita davvero autentica rispetto a quello che sei, liberati dal giudizio dei tuoi genitori. Non perché loro vogliano il tuo male, anzi! Ma spesso le loro proiezioni sui figli sono influenzate dalla loro esperienza, dai loro modelli di comportamento e realizzazione, che probabilmente saranno distanti dal tuo percorso personale. Il troppo amore o la paura del fallimento difficilmente porteranno i figli verso sperimentazioni ambiziose e un po’ folli.

I vecchi amici

Bisogna fare le dovute eccezioni, ma spesso gli amici di infanzia tendono a trattenere tutto il gruppo nell’aura mediocritas, per un malcelato timore dell’emancipazione di un membro del gruppo.

Il fidanzato/a

Soprattutto i fidanzati sbagliati, raramente ci invogliano a rischiare e a cambiare radicalmente vita, poiché perderebbero il loro possesso su noi stessi.

Gli abitudinari cronici

Quale giudizio o consiglio credi che ti possano dare coloro che non sono mai usciti dalla zona di comfort? È molto difficile che comprendano il nostro desiderio e aspirazione a una vita forse più rischiosa ma sicuramente più intensa.

Il nostro consiglio è quello di dotarsi di un network di frequentazioni e amicizie composto da persone che condividono le tue ambizioni, pronte a motivarti nelle scelte coraggiose condividendo sensibilità e valori di uno stile di vita simile al tuo.

I 4 consigli per liberarsi del giudizio degli altri

Andiamo nel concreto e vediamo quali sono i quattro consigli di Moneysurfers per liberarsi dal giudizio altrui.


1. Impegna il tuo tempo nella vocazione

Se hai molto tempo per preoccuparti del giudizio altrui significa che non dedichi abbastanza tempo alla tua vocazione professionale. Non hai ancora trovato la vocazione? Dai un’occhiata al nostro corso di Life Design.

2. Nessuno ha tempo di pensare agli altri

Ognuno vive la sua storia, le sue battaglie quotidiane, le sue preoccupazioni, le sue gioie. Nessuno ha davvero tempo di pensare agli altri e sputare sentenze, perché sono impegnati nella loro vita, proprio come te. Se, nonostante questo, riceviamo delle critiche, allora significa che non siamo indifferenti, che stiamo facendo un percorso che può infastidire, proprio perché più ambizioso di chi ci giudica.

3. Vivi il presente

Se stai pensando al giudizio degli altri è perché stai pensando e non stai agendo nel presente. Se vivi in vocazione sei automaticamente immerso nel presente, e le tue azioni sono coerenti con il tuo percorso, senza la necessità di riflettere se siano giuste o meno. Le tue scelte dettate dalla vocazione professionale saranno le scelte giuste. Confida in te stesso, e agisci.

4. Non si può piacere a tutti

Se piaci a tutti significa che fai qualcosa di banale. Le scelte coraggiose comportano la stima delle persone giuste, e l’astio degli invidiosi, scettici o timorosi. Va bene così.

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