Gli 8 segreti dei miliardari | n.7: puntarsi una pistola alla tempia


10 luglio 2020

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4 minuti di lettura

Cosa leggerai in questo articolo

Quante volte in questa rubrica ti ho parlato delle strategie dei più grandi imprenditori! Metodi per raggiungere il successo e metodi per non perderlo. Oggi voglio partire “dalla fine”… Quindi ti chiedo: cosa faresti se, da ricco imprenditore, vendessi la tua azienda ricevendo una somma di 165 milioni di dollari? Probabilmente passeresti il resto della tua vita in una nave da crociera (la tua ovviamente!). O magari viaggeresti il mondo. Oppure ancora investiresti in tante piccole attività sicure, giusto per goderti quello che hai, diversificando il rischio.
Beh… non ho scelto questa cifra a caso! C’è chi, dopo aver venduto un’azienda di cui era co-fondatore, ha investito tutti i guadagni in due progetti che, pensa un po’, non garantivano il successo. Tutto merito di una strategia decisionale.

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Stelle e motori

Magari non è la prima volta che leggi questa collana. Magari sai già che ho dedicato almeno 3 articoli alle strategie decisionali. Ti ho già parlato del pensare in negativo di Charlie Munger, delle 10 regole d’oro di Warren Buffett e pure della rinuncia al piano B per evitare ripensamenti, secondo Elizabeth Holmes. Tutte tecniche che possono benissimo concatenarsi tra di loro e di cui tutti noi possiamo usufruire, in un consapevole eclettismo strategico, frutto degli esempi di chi, tra un errore ed un successo, ha sviluppato un ottimo decision making.
Oggi ho deciso di chiudere il cerchio, riportandoti quello che reputo l’esempio forse più coraggioso, forse un po’ pazzo, ma al contempo estremamente logico di decision making!

 “Se un obiettivo è davvero importante, è giusto provare. Anche quando il risultato più probabile è il fallimento!”

Boom! “Ma come!?” starai pensando, “e tutte quelle volte che mi hai parlato di metodo? Dov’è finito l’investimento consapevole??”
Ma soprattutto… quale pazzo consapevole (scusa l’ossimoro) investirebbe su un improbabile successo? Il co-fondatore di Paypal l’ha fatto. Elon Musk, a cui va attribuita la frase di cui sopra, ha una sua idea di rischio ed è di questo che voglio parlarti oggi.
Dopo aver venduto la sua quota di Paypal (cioè l’11,7% delle azioni) nel 2002, Musk decide di puntare alle stelle. Dico davvero, nel vero senso della parola. È proprio così che dà vita a Space Exploration Technologies (detta SpaceX): un’azienda che costruisce lanciatori a razzo e veicoli spaziali per il trasporto orbitale di persone e merci.
Space X
[quote]ll prossimo grande momento sarà quando la vita diventerà multi-planetaria, un'avventura senza precedenti che aumenterà notevolmente la ricchezza e la diversità della nostra coscienza collettiva.[/quote]
Non passano nemmeno due anni, che Elon decide di cimentarsi in un’altra impresa. Entra nel team direttivo di Tesla Motors dopo un anno dalla sua fondazione ad opera di Martin Eberhard and Marc Tarpenning. Obiettivo dell’impresa? Produrre auto elettriche…sportive! Quello di seguito è l’andamento delle azioni della Tesla fino ad oggi:
azioni tesla

Il guadagno atteso

Eppure, come ho detto all’inizio, questo successo non era garantito. Anzi, in questa intervista Elon Musk ammette che, nel progettare questi due investimenti, si era reso conto che l’esito più probabile sarebbe stato un flop. Perché l’ha fatto allora? Semplice: ha usato la matematica.
Uno degli errori del Decision Making che facciamo un po’ tutti è quello di considerare le probabilità di successo e le probabilità di fallimento, senza andare oltre.
Elon Musk ci insegna che matematicamente sarebbe più giusto valutare il guadagno atteso. No, non serve una laurea per farlo!
Ti faccio un esempio. Immagina di dover scegliere fra due opzioni di investimento:

  • Investire in un progetto che frutterebbe 100 milioni di euro, con una percentuale di successo del 30%.
  • Investire in un progetto che frutterebbe 1 milione di euro, con una percentuale di successo dell’80%.

Se sei un individuo avverso al rischio, PROBABILMENTE sceglieresti la seconda opzione. Ma se vogliamo proprio parlare di probabilità, il guadagno atteso nel primo caso è di 30 milioni di euro e nel secondo caso è di 800 mila. Probabilisticamente parlando, conviene il primo investimento.
Non è un caso che nelle nostre strategie d'investimento, come il Metodo SurifngThePips, utilizziamo proprio questi dati, ovvero il valore atteso, o expect value come dicono quelli bravi. Facciamo un investimento, un trade solo quando il valore atteso è positivo, non consideriamo solo la probabilità che vada in profitto o quanto potremmo guadagnare. È il contrario di quello che succede nelle lotterie o nei gratta e vinci. Nelle prime, si ha una probabilità di vincere bassissima e una vincita media altissima. Nel gratta e vinci, si vince spesso, ma mediamente si vince poco. In entrambe i casi il valore atteso è però negativo. Questo significa che se grattaste 10 miliardi di gratta e vinci, alla fine avreste perso dei soldi. Abbiamo fatto anche il calcolo su "Nuovo Mega Milionario" il cui valore atteso è -2,30 euro. Ovvero ad ogni biglietto acquistato mediamente nel lungo termine perdereste 2 euro e 30 centesimi. Non un buon investimento.
È anche vero, lo riconosco, che viviamo nel mondo reale, dove una scelta azzardata può farti mangiare i gomiti. Eppure qualcosa ha spinto Elon Musk a compiere l’impresa. Ossia la consapevolezza che questi progetti erano talmente importanti per il futuro dell’umanità ed avevano un potenziale talmente alto da fargli percepire che il gioco valeva la candela… Ne valeva la pena!
Non è un caso che nel 2014 Musk ha annunciato che la Tesla Motors avrebbe messo i suoi brevetti a disposizione delle case automobilistiche al fine di migliorare lo sviluppo di motori totalmente elettrici.
tesla motors

Una pistola alla tempia

Aspetta un attimo, non ho finito. Non ti sembra che manchi qualcosa? Non possiamo parlare di guadagno atteso senza parlare anche di… perdita attesa! Si calcola esattamente come il guadagno atteso. La differenza è che quest’ultimo ci fa capire se “ne vale pena”, mentre la perdita attesa ci fa capire qual è la REALE “posta in gioco”.
Quando è troppo alta… meglio lasciar perdere! E no, non lo dico io. Tiro in ballo un signore che ormai conosci bene, il Miracolo di Omaha:
Se tu, per assurdo, mi dessi una rivoltella con un milione di camere in tamburo ed un solo proiettile in una di esse, dicendomi: “Puntala alla tempia! Quanti soldi vuoi per premere il grilletto una volta sola?” Io non premerei quel grilletto, qualsiasi sia la somma che mi offri. (Warren Buffett)
Certamente non si può dire che Warren Buffett sia un individuo avverso al rischio. Eppure il punto è estremamente chiaro: quante sono le probabilità che, premendo il grilletto, parta il colpo? Men che minime, per l’esattezza una su un milione (0,000001%). Ma quanto è alta la posta in gioco? Anche ammettendo l’improbabilità di fallimento, la perdita attesa è semplicemente devastante!
roulette

4 passi per la scelta giusta

Ok, capisco che l’esempio di Buffett è estremo e non si parla di soldi. Ma lo stesso ragionamento si può fare con fattori puramente economici. L’investimento non è MAI solamente una questione di probabilità. In ogni investimento c’è in ballo ciò che puoi ottenere e ciò che puoi perdere. E la valutazione non è mai semplice: talvolta si può perdere più di quanto si sia investito!
Oggi abbiamo aggiunto un mattoncino nell’opera di consapevolezza che caratterizza noi MoneySurfers. La prossima volta che ti ritrovi a scegliere fra due opzioni ricorda di seguire questi suggerimenti:

  1. Valuta i possibili risultati: devi quantificare sia il successo che il fallimento!
  2. Assegna una probabilità a questi risultati.
  3. Calcola Guadagno e Perdita Attesi: moltiplicando la probabilità per i risultati.
  4. Al Guadagno Atteso sottrai la Perdita Attesa: questo escluderà automaticamente l’opzione più rischiosa.

A volte mi fermo e penso all’esempio di Buffett, quello della pistola. Non so perché, ma mi affascina la frequente incapacità umana di valutare il pericolo. Dopotutto è solo un proiettile su un milione di colpi a salve. Che sarà mai? A volte mi chiedo se davvero avrei la lucidità ed il coraggio (sì, ci vuole coraggio) di seguire il consiglio di Warren Buffett. Ma Consapevolezza è anche questo: capire fin dove ci si può spingere senza cadere nel baratro dell’incoscienza. E tu? Premeresti quel grilletto? Lo premeresti una volta sola?

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