Ogni anno il volume delle transazioni che ruotano intorno a progetti in crowdfunding supera i 1.000 miliardi di dollari. Hai capito bene.
È un trend in continua crescita, e probabilmente continuerà a crescere ancora per parecchio tempo. Eppure, la maggior parte delle persone non lo sa approcciare nel modo giusto e non ne conosce i rischi e le insidie.
Ma partiamo dalle basi, cos’è esattamente il crowdfunding?
Il crowdfunding è un sistema di raccolta del denaro, spesso associato alle start up e ai progetti innovativi. Mediante l’utilizzo di piattaforme come Kickstarter, MamaCrowd, Seedrs o Indiegogo si carica il proprio concept, spiegando il meglio possibile di cosa si tratta, quali sono gli obiettivi e i punti di forza e si invita chiunque fosse interessato a investire nel progetto.
Esistono diversi tipi di crowdfunding, con rischi e opportunità diverse, tali che possono causare una certa confusione anche per la legislazione, che non è ancora pronta per gestire il sottobosco che si è creato intorno alle raccolte fondi collettive.
Sicuramente il più conosciuto e adottato. Questo metodo prevede una ricompensa sul tuo investimento, spesso anche molto piccolo. Ad esempio, la ricompensa può essere il prodotto stesso che si tenta di lanciare sul mercato, in anteprima, a un prezzo più basso del suo prezzo di lancio.
Finanziamento verso un’azienda in espansione o in fase di Start Up, la quale rilascia una parte dell’equity, ovvero le azioni stesse.
Finanziamento a un altro privato, svolgendo il ruolo di una banca. In cambio, il privato ti garantisce un rendimento annuo.
Investimento in un’azienda o progetto in cui si dividono i profitti in base al capitale investito.
Come puoi facilmente notare, sotto il cappello del Crowdfunding hanno trovato posto tipologie di investimento molto diverse tra loro, con rischi e responsabilità nemmeno comparabili.
Vediamo assieme quali sono i rischi rispetto al tipo di crowdfunding che ci interessa.
Il caso più semplice è sicuramente il Reward Based Crowdfunding. Molto spesso si finanziano progetti che devono ancora essere lanciati, con un prodotto di cui esiste solo l’idea e qualche prototipo. Così si dà la possibilità a un prodotto potenzialmente innovativo di vedere la luce.
Dove si nasconde il rischio? Nella possibilità che i promotori intaschino i soldi e spariscano. Lo sai che il 9% di chi investe in questi progetti non riceve la ricompensa? Inoltre, l’8% dei finanziatori è incappato in progetti che sono falliti in brevissimo tempo, perdendo quasi del tutto la possibilità di recuperare i propri soldi.
Un caso molto famoso è stata la Smart Pen Phree su Kickstarter, che non è mai arrivata a nessuno. I backers (finanziatori nel gergo) in quel caso hanno addirittura costituito una class action per ottenere la restituzione del denaro, perdendo anche quella. Il contratto non prevedeva - e non prevede in alcun caso - alcuna garanzia di ricevere la ricompensa, poiché si investono soldi come supporter, ma non è assicurato da nessuno che quel progetto debba essere realizzato.
È un po’ come quando da bambino chiedevi i soldi “in prestito” ai tuoi genitori: ecco, loro erano i tuoi supporters.
Non c’è dubbio che il Reward Based Crowdfunding sia un’opportunità eccezionale, ma è bene capire di chi fidarsi prima di “supportare” un progetto.
Se ci spostiamo nel campo degli Equity Crowdfunding le insidie si moltiplicano esponenzialmente.
Un’azienda svincola una percentuale delle proprie azioni mettendola a disposizione dei finanziatori, in cambio di investimenti per un’espansione o per il lancio di un nuovo prodotto/software. Prima dello svincolo dell’equity, l’azienda fa una quotazione, più o meno arbitraria, del suo valore, ed è su quel valore che l’investitore acquisisce la sua percentuale. Ma chi ha certificato il valore aziendale? Nella quotazione in borsa delle aziende in Spa, avvengono numerosi step di controllo che assicurano la correttezza dell’operazione, nell’Equity Crowdfunding spesso non c’è alcun controllo.
Fare la stima di un’azienda già esistente è difficile, nonostante le statistiche sul fatturato e il settore di riferimento. Fare la stima di un’azienda che sta nascendo è praticamente impossibile. Bisogna conoscere il team, i competitors, i rischi d’impresa e molto altro.
Considera che il 90% delle start up fallisce.
Considera che il 75% delle start up che hanno ricevuto investimenti da venture capital fallisce.
Il Crowdfunding nasce per rendere accessibili gli investimenti a chiunque. Ma i non addetti ai lavori non possono essere esperti di quotazione aziendale e gestione del rischio d’impresa.
Per questo le piattaforme stesse dovrebbero essere molto più attente e regolamentate in questo tipo di operazioni, che rischiano di frodare molte persone inconsapevoli.
E allora cosa puoi fare? Aumenta la tua cultura finanziaria, per acquisire una grammatica della finanza e poter fare scelte più ragionate, senza incappare in spiacevoli sorprese. Come? Informati sul nostro blog, dove puoi trovare tanti spunti interessanti, o dai un’occhiata ai corsi di Moneysurfers, che ti daranno gli strumenti giusti per diventare più consapevole a livello finanziario e raggiungere la ricchezza materiale e il benessere spirituale.